Thursday, June 08, 2006

“Vogliamo indietro il nostro Cim”

da "il Paese Nuovo" del 8 giugno 2006

Prima va via lo psicologo, poi anche gli psichiatri, qualcuno comincia a portare via tavoli e sedie. Scoppia la protesta, i pazienti che per anni hanno frequentato quotidianamente o quasi il Centro di salute mentale di Carmiano vogliono indietro i loro medici, non ci stanno a recarsi fino a Squinzano dove è attivo un altro Centro di salute mentale. Allora prima bussano alle porte del Sindaco, poi marciano insieme verso l’Asl che rassicura: l’ambulatorio resta.

“Vogliamo indietro il nostro Cim”

I pazienti invadono l’Asl: “Niente psichiatri a Carmiano, l’ambulatorio sta chiudendo”

Hanno cominciato a capire quali fossero davvero gli effetti del piano di riordino ospedaliero del 2004 quando gli psicologi sono andati via dal Centro di salute mentale, seguiti dai medici. E quando pochi giorni fa qualcuno ha cominciato a portare via i mobili e le sedie hanno finalmente realizzato che Carmiano non ha più un Centro di salute mentale. Soppresso, insieme al distretto di Copertino.
Lo psicologo di loro fiducia, quello che da anni li ascolta e che ne conosce i problemi e le storie, non c’è più, i medicinali dei quali hanno bisogno non sono più lì, ottenere un certificato diventa difficile e a qualcuno viene detto di andare a Squinzano. Ma loro gli utenti del Csm o Cim, come continuano a chiamarlo, di andare così lontano proprio non ne vogliono sapere, non hanno i mezzi o non hanno chi è disposto ad accompagnarli. E allora cominciano a protestare in Comune, scrivono lettere, vanno a incontrare il sindaco, fnchè questo, al limite della sopportazione riunisce il gruppo di inferociti pazienti e alla guida di un corteo di circa quaranta o cinquanta persone, fra pazienti e familiari, entra nei corridoi della direzione generale dell’Asl Lecce 1. Tutto questo ieri mattina, mentre sempre negli stessi uffici protestavano i Cobas, contro l’assunzione di quarantaquattro infermieri.
“Il Comune è tempestato di lamentele – spiega il sindaco di Carmiano Umberto Caputi – io non posso avere ogni giorno in Comune i pazienti del Csm che vengono a protestare, l’Asl mi aveva assicurato che l’ambulatorio sarebbe stato potenziato”.
E infatti con la soppressione del Csm la struttura di via Veglie aveva continuato a funzionare come ambulatorio, come del resto aveva indicato la Regione nel settembre 2005, invitando l’Asl Lecce 1 a mantenere attivo il centro di Carmiano.
Ad ascoltare le ragioni dei pazienti c’era ieri per l’Asl Lecce 1, il direttore Sanitario Bruno Falzea, che ha aperto gli uffici per ascoltare una delegazione degli utenti dell’ex Csm di Carmiano e il Sindaco del paese.“Le difficoltà che state incontrando - ha detto ai presenti - sono state create da artefatti politici, ma l’attività ambulatoriale continua e sarà regolarmente effettuata. L’Asl ha avuto dal Comune dei locali meravigliosi che però devono essere ristrutturati e viste le ristrettezze economiche che abbiamo ereditato questo non è stato ancora fatto”.
Una soluzione, però, c’è. L’Asl e il Comune hanno infatti concordato ieri di trasferire l’ambulatorio negli uffici della Polizia Municipale, locali che l’Asl prenderà in affitto versando regolarmente il canone al Comune. I locali che attualmente ospitano l’ambulatorio, infatti, non sono idonei, così come ha spiegato il direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl, il dottor Serafino De Giorgi: “Lì non c’è acqua potabile, c’è l’amianto, mancano i sistemi di sicurezza, lo stesso ufficio igiene dell’Asl ha detto che i locali non sono idonei. Una situazione preoccupante, ecco perchè ora prenderemo in affitto i locali dell’ex Comando di Polizia Municipale”.
Ma loro che pazzi non sono, “forse un po’ deboli di cervello” come ironizza uno, non ci vedono chiaro, perchè qualcuno ha davvero portato via le sedie dall’ambulatorio. Una voce si leva dal gruppo: “si è mai visto qualcuno che trasloca prima di trovare casa?”. Non ci vede chiaro neanche il Direttore Sanitario che ha assicurato di volersi recare personalmente a Carmiano per vedere quello che sta accadendo nell’ambulatorio.
Il dottore Serafino De Giorgi ha ribadito comunque che l’ambulatorio rimane fino a quando saranno disponibili i nuovi locali. Un dubbio però resta, visto che come ha sottolineato Umberto Savoia, della Consulta provinciale per la Tutela della Salute mentale, c’è una grave carenza di personale: mancano i medici, gli psicologi, perche, dice, si stanno potenziando gli ospedali e si lascia sguarnito il territorio.
La situazione è complessa, perchè a sentire il Direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Asl i medici non ci sono affatto: “La Direzione generale - ha dichiarato - ha pubblicato un bando di concorso per sette nuovi psichiatri. Abbiamo ricevuto una sola richiesta, tanto che ho dovuto contattarli telefonicamente uno per uno, e in provincia di Lecce nessuno è disponibile. Il dottore Vetrugno, ora primario nell’Ospedale di Galatina, è andato via. Il dottore Montefrancesco lo ha seguito. Non abbiamo psicologi, non abbiamo medici, se fosse per me farei tornare il dottore Montefrancesco a Carmiano, fino a quando non sarà trovato qualcuno che lo sostituisca”.
Intanto il direttore sanitario, Bruno Falzea, si è impegnato a sottoscrivere con il Comune di Carmiano il contratto di locazione per la sede del nuovo ambulatorio. “Se la Regione dovesse eventualmente decidere di ripristinare il distretto di Copertino - ha dichiarato - Carmiano avrà di nuovo il suo Centro di salute mentale” .
Stefano Mele

E l’Oncologico di Casarano sta per dire addio a Serravezza

da "il Paese Nuovo" del 8 giugno 2006

E l’Oncologico di Casarano sta per dire addio a Serravezza


Il dottor Giuseppe Serravezza, primario della struttura oncologica di Casarano, sarebbe seriamente intenzionato a trasferirsi fuori dalla Regione. Il caso è oggetto di un’interrogazione urgente che il consigliere regionale di An Saverio Congedo ha rivolto al Presidente della Regione e all’Assessore alla Salute. Quello che spinge il dottor Serravezza ad anda via, dichiara Congedo, sono “le sempre più intollerabili difficoltà organizzative e logistiche nelle quali è chiamato a operare”.
Congedo chiede ora iniziative concrete per potenziare in maniera adeguata la struttura di Casarano “in modo tale - spiega - da indurre il dottor Serravezza a continuarvi la sua preziosissima opera, al servizio di un’umanità sofferente che, grazie alla sua opera ha potuto evitare molti, dolenti viaggi della speranza”.

Asl, nuove assunzioni e i Cobas protestano

da "il Paese Novo" del 8 giugno 2006

Asl, nuove assunzioni e i Cobas protestano


Hanno protestato con un sit-in e poi sono stati ricevuti dal direttore generale dell’Asl Lecce1, Gianluigi Trianni. Il motivo del malcontento esploso ieri mattina è l’assunzione di quarantaquattro infermieri da parte dell’Asl Lecce 1, che ha attinto i nominativi dalla graduatoria dell’avviso pubblico di mobilità intra ed extra regionale, precedentemente bandito dall’Azienda.
“I posti che si intendono ricoprire, mediante mobilità - ha chiarito la Direzione generale - si aggiungono ai 366 posti vacanti nella dotazione organica, già ricoperti da personale infermieristico incaricato (con contratto di lavoro a tempo determinato). Per questi ultimi è fermo intendimento della Direzione generale bandire il pubblico concorso con riserva di posti, così come previsto dalla legge regionale, fatte salve eventuali ulteriori disposizioni. Tutto ciò in quanto è preciso interesse dell’Azienda stabilizzare il personale precario, salvaguardando così il patrimonio di esperienza e professionalità acquisito nel corso degli anni”.
La copertura dei quarantaquattro posti con la mobilità, ha chiarito l’Azienda, rappresenta l’unica strada per acuisire in tempi rapidi il personale infermieristico da assegnare stabilmente alle strutture in cui si registrano maggiori criticità, ma in nessun modo questa procedura andrà a intaccare le posizioni in organico acuisite dal personale a tempo determinato.
La delibera in questione, ha assicurato ancora la Direzione, diverrà comunque operativa a seguito della valutazione dell’Assessorato regionale alle Politiche della salute.

Wednesday, June 07, 2006

Arrivano altre antenne e c’è chi pensa a una mappa

da "il Paese Nuovo" del 7 giugno 2006


Arrivano altre antenne e c’è chi pensa a una mappa


Proseguono, fra l’indifferenza delle maggiori organizzazioni di ambientalisti, i lavori per il nuovo regolamento del Comune di Lecce sulle “Norme concernenti gli impianti radioelettrici con frequenza di trasmissione tra 100 Khz a 300 Ghz”. Si tratta di quei sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi che spesso preoccupano i cittadini che temono di essere esposti ai campi elettromagnetici. Nonostante non ci sia la prova scientifica di una relazione tra l’esposizione a queste onde e l’insorgere di gravi patologie, anche a Lecce si sono verificati dei casi allarmanti di leucemia infantile denunciati da “Prima la Salute!”, una delle due associazioni che il 29 maggio scorso ha partecipato all’incontro, voluto dal Comune, per arrivare al nuovo Regolamento in modo concordato con i cittadini e gli ambientalisti.
La bozza che l’amministrazione intende portare in Consiglio, e che dovrebbe accogliere anche le istanze delle associazioni come “CulturAmbiente” e “Prima la Salute!”, prevede che per una corretta localizzazione urbanistica i sistemi radianti dovranno essere installati in aree comunali, aree pubbliche, edifici comunali o di proprietà pubblica o in altre aree, qualora il Comune non abbia espresso parere negativo.
Fra i “criteri minimi necessari per il corretto insediamento” degli impianti il Comune impone anche l’utilizzo di materiali di costruzione e sostegni che si inseriscano correttamente all’interno delle aree circostanti, ma soprattutto indica quali sono le aree sensibili entro le quali è vietata l’installazione di impianti radiobase per la telefonia mobile, per la radiodiffusione, per la radiocomunicazione destinati alle comunicazioni satellitari e per la radarlocalizzazione a uso civile.
Di queste aree fanno parte le scuole materne e comunali, gli asili nido, le scuole elementari, le scuole medie iferiori pubbliche e private, gli istituti superiori, le sedi dell’università, le strutture sanitarie e di ricovero e le case di riposo, nonchè i luoghi di culto, compresa la moschea di Piazza Napoli e circa cinquanta monumenti della città.
La bozza del regolamento, che il Comune sta perfezionando con l’aiuto dell’ingegnere Guerrieri, incaricato dal Ministro dell’Ambiente di redigere la nuova legge sulle telecomunicazioni, prevede inoltre che almeno un terzo dei proventi derivanti dall’affitto delle aree comunali siano destinati al finanziamento dei monitoraggi ambientali.
“E’ stato fatto un bel lavoro - commenta Roberto Paladini dell’associazione CulturAmbiente - anche se ci sono molti limiti che derivano dalla legge nazionale, la cosiddetta leggr Gasparri. I Gestori - continua - hanno troppo potere e i Comuni non possono fare molto. Solo il Ministero dell’Ambiente può intervenire per ridimensionare il loro potere”.
“Un passo avanti - spiega Roberto Paladini - sarebbe quello di avere un catasto delle antenne, attraverso il quale si possano individuare quali sono le aree maggiormente colpite, quale potenza reale hanno gli impianti a anche a chi appartengono. Con la Provincia di Lecce e con l’Università stiamo cercando di portare avanti un progetto. Faremo dei rilevamenti in bassa e alta frequenza sull’inquinamento elettromagnetico e così riusciremo a individuare le fonti che sforano i limiti di legge e a individuare la società proprietaria dell’antenna”.
Lo studio, che sarà portato avanti dal “Servizio di Prevenzione e Protezione” dell’Università di Lecce, servirà per realizzare una mappa dell’incidenza delle onde elettromagnetiche nel Salento, e potrà essere messo a disposizione dei Comuni che dovranno valutare le richieste di installazione degli impianti. Il valore aggiunto di questa cartografia sarebbe quello di incrociare i dati relativi alle basse frequenze e quelli relativi alle alte frequenze.
“E’ importante - spiega ancora Roberto Paladini - evitare che ci siano delle sovrapposizioni di alte e basse frequenze. Studi scientifici hanno già dimostrato che le basse frequenze sono pericolose per la salute; c’è una casistica di soggetti malati che sono stati esposti per lungo tempo alle radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza, quindi la sovrapposizione deve essere evitata”.
Nella relatà questo spesso non accade, visto che se le basse frequenze sono di competenza della Provincia, mentre per le alte frequenze la competenza passa ai Comuni, e così può capitare che i dati che un ente ha a disposizione, quando ce li ha, sono parziali, perche non non sono integrati.
Il progetto è seguito con interesse anche dall’assessore provinciale con delega a Emissioni e Controllo impianti, Carmine Caputo, che ne ha proposto il finanziamento. (s.m.)

Patologia aziendale, c’è una cura

da "il Paese Nuovo" del 7 giugno 2006



Nell’Asl Lecce1 sarà effettuata una ricerca sul benessere fisico e psicologico dei lavoratori. Obiettivo: risanare l’Azienda


Patologia aziendale, c’è una cura


Una ricerca volta a individuare le problematiche dell’azienda per poterle risolvere e per poter migliorare il benessere organizzativo.
E’ stata già svolta in oltre duecento amministrazioni pubbliche in Italia e presto sarà effettuata nell’Asl Lecce1, dove ieri si è tenuto il convegno su “Il Benessere organizzativo nell’Azienda sanitaria”, con l’intervento di Francesco Minichillo, esperto di politiche attive del lavoro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La tesi di fondo è che un’azienda si può definire in salute quando a chi lavora al suo interno viene garantito un adeguato grado di benessere fisico e psicologico. Al contrario è patologica quell’azienda al cui interno persistono logiche discriminatorie, relazioni interpersonali tese, conflittualità con i superiori e scarsi stimoli per i lavoratori.
“La sfida - ha dichiarato la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Serenella Molendini - è comprendere che una maggiore qualità del lavoro e una maggiore produttività passa anche attraverso un clima migliore in azienda, il che è conseguenza anche di un’attenzione alle problematiche di genere”.
Proprio per questo l’Asl Lecce 1 si sta dotando di due comitati: il Comitato di Parità e il Comitato Antimobbing, che si insedieranno nei prossimi giorni, e che, insieme al “Codice di condotta” e al “Piano triennale di azioni positive”, sono stati indicati dal direttore generale dell’Asl, Gianluigi Trianni, quali strumenti del benessere.
Il piano triennale, in particolare, mira a far conciliare i tempi del lavoro con quelli di vita, e dal punto di vista della donna ciò significa anche non dover rinunciare alla carriera per prendersi cura della famiglia e dei figli. Proprio a tal proposito è di ieri la proposta di un asilo nido, da collocare in una sede ancora da individuare (e che potrebbe essere qualcuno dei padiglioni del vecchio Vito Fazzi), che può interessare anche i dipendenti che lavorano nella sede della Provincia di via Salomi.
Il convegno di ieri, organizzato dal referente della Rete Interistituzionale dell’Asl Lecce1, Luigia Martino, è anche il frutto di questa rinnovata apertura dell’Asl verso le altre istituzioni del territorio e dimostra l’accresciuta capacità dell’Azienda di dialogare con l’esterno.
E’ il dialogo all’interno, però, che probabilmente ancora è carente, come in molte aziende pubbliche. Sia fra colleghi che con i superiori le Asl, così come le pubbliche amministrazioni spesso soffrono di scarsa o persino inesistente comunicazione.
“La comunicazione è alla base del benessere”, ha spiegato la dottoressa Annunziata Bascià, psicologa del consultorio 2, aggiungendo che il capo ha il dovere dell’ascolto, anche per far emergere le professionalità che spesso nell’azienda non vengono adeguatamente valorizzate.
Gli stessi temi sono stati affrontati anche da Francesco Minchillo, cha ha parlato di valorizzazione delle risorse umane, di aumentare la motivazione dei collaboratori, di migliorare i rapporti tra dirigenti e operatori e accrescere il senso di appartenenza e di soddisfazione dei lavoratori per la propria amministrazione.
Il tema dell’appartenenza, della cultura della partecipazione, è stato anche al centro dell’intervento dell’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Loredana Capone.
“Il lavoro vissuto con partecipazione e forte motivazione - ha commentato - è il presupposto necessario per ottenere i migliori risultati”.
Attraverso i questionari i focus group e il “kit del benessere organizzativo”, come lo ha definito Francesco Minchillo, sarà possibile capire le cause e le possibili soluzioni delle criticità, valutando poi le misure di intervento più idonee per ogni singola unità.

Tuesday, June 06, 2006

L’idea in rosa dell’azienda che verrà

da "il Paese Nuovo" del 6 giugno 2006
L’idea in rosa dell’azienda che verrà
Benessere organizzativo, nell’Asl leccese le donne propongono un modello differente

Un’azienda efficiente perchè ben organizzata, che produce ottimi risultati, frutto del benessere fisico e psicologico dei dipendenti. Un’azienda modello insomma, rivoluzionaria perchè ai posti di comando sono quasi tutte donne, perchè i meriti vengono premiati senza pregiudizi di genere e il mobbing non esiste.
Si tratta dell’azienda che non c’è, ma sono in molte a credere che ci sarà.
Oggi a Lecce, con la partecipazione di Francesco Minichillo (esperto di Politiche attive del lavoro presso la Presidenza del Consiglio) si discute di “Benessere organizzativo nell’azienda sanitaria”, un’iniziativa che fa seguito al progetto provinciale “Rete di donne Rete di istituzioni”, ideato dalla Consigliera di Parità Serenella Molendini e subito sostenuto dall’assessore alle Pari opportunità della Provincia, Loredana Capone.
Un segno che quell’utopistica azienda, talmente lontana dal modello dominante da apparire quasi come una favoletta per bambine che sognano una società migliore, è un tema in agenda nel progetto politico delle poche donne al potere, anche in provincia di Lecce. A ben guardare quelle bambine sono tante, e anche tanto arrabbiate se è vero che loro, una parte così rilevante del personale, sono quotidianamente schiacciate da responsabilità importanti (al lavoro come fra le mura domestiche) e frustrate dal mancato riconoscimento per quegli sforzi straordinari che mai i superiori, maschi italici cento per cento, considerano degni di adeguata ricompensa e relativa promozione.
Sono tante e coscienti, sono “un movimento culturale”, come scrive Alain Touraine, e anche se non agiscono come movimento collettivo, ma come soggetti in lotta per liberare se stessi, stanno veramente picconando il sistema sociale al maschile e gradualmente, senza le forche della rivoluzione, riusciranno a defenestrare l’uomo dalla stanza dei bottoni. Il Convegno di oggi è una dimostrazione di forza: non solo ci siamo, ma siamo tante e arrabbiate, e inoltre abbiamo un’idea differente di azienda.
“Il 30 per cento del personale medico è donna, solo il 10 per cento fa carriera, nel senso che raggiunge cariche di prestigio, in Puglia una sola Asl ha una donna come direttore generale”. Questo è il quadro tracciato da Serenella Molendini, che considera questo stato dei fatti come diretta conseguenza di arcaici stereotipi, sedimentati in millenni di predominio maschile dei quali la donna ancora oggi paga le conseguenze.
“Questo non riguarda solo l’Asl - continua la Molendini - e basta osservare la nuova squadra di governo per capirlo”.
“I ministeri affidati alle donne sono, ad eccezione di quello della Sanità, tutti senza portafoglio: Pari opportunità, Famiglia, Giovani e riguardano compiti e responsabilità tutti in qualche modo inerenti al concetto di cura: ” uno stereotipo, insomma, che vuole la donna in posti di secondo piano, a badare alla famiglia, ai figli e ai malati fra le mura domestiche come fra quelle dei palazzi del governo.
Ma non è da lì che parte la trasformazione della società. Questa avviene nei luoghi di lavoro e nelle case, quelle in cui il marito si prende cura dei figli mentre la moglie fa il manager, in quegli uffici pubblici di periferia dove le donne propongono nuovi modelli organizzativi non per rivendicare uguaglianza, ma al contrario per sottolineare la propria differenza e quella del proprio progetto, rispetto al fallimentare modello vigente.
Diverse relazioni personali, diverso rapporto con i dirigenti, diversa concezione del lavoro: l’azienda che non c’è, appunto. Perchè quella che c’è le donne la conoscono bene, ed è quella nella quale manca un equo trattamento retributivo e un’equa offerta di opportunità di crescita e miglioramento, quella in cui il mobbing è all’ordine del giorno e le risorse umane sono vituperate anzichè valorizzate.
“Il benessere organizzativo - dichiara a tal proposito Loredana Capone - può promuovere un adeguato grado di benessere fisico e psicologico ed alimentare in modo positivo la convivenza sul luogo di lavoro. Come ormai da tempo accade nel settore privato, anche le amministrazioni pubbliche considerano la valorizzazione delle risorse umane come premessa per un concreto salto di qualità verso l’efficienza dell’intero sistema”.
Stefano Mele

Elettrosmog. Gli ambientalisti snobbano il Comune


da "il Paese Nuovo" del 6 giugno 2006

Elettrosmog. Gli ambientalisti snobbano il Comune


Solo due associazioni cittadine: “CulturAmbiente” e “Prima la salute!” hanno accettato l’invito dell’Assessorato alla Pianificazione territoriale a collaborare alla redazione del nuovo regolamento comunale in materia di installazione di impianti di telefonia e radiobase.
Il 29 maggio scorso, infatti, Luca Guerrieri, consulente del Comune di Lecce, e ingegnere dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente del Lazio, ha presentato alle associazioni la bozza sulle nuove misure che il comune intende adottare.
L’intento dell’Assessorato alla Pianificazione territoriale è quello di coinvolgere i cittadini che sono preoccupati dalle conseguenze dell’inquinamento elettromagnetico, invitandoli a presentare delle proposte per il nuovo Regolamento.
“Purtroppo - spiega Roberto Paladini di CulturAmbiente - la bozza deve rispettare la legge Gasparri, che spiana la strada ai gestori e non fa differenze fra le varie tipologie di antenne, affermando che sono tutte di pubblica utilità. Adesso stiamo mettendo a punto le proposte che già abbiamo fatto verbalmente il 29 maggio scorso e che saranno valutate dai tecnici del Comune”.
La richiesta delle associazioni è quella di autorizzare l’installazione di nuove antenne solo in aree nelle quali non venga messa a repentaglio la salute delle persone, anche se il Comune non ha tanti poteri in merito.
Già il vecchio regolamento, infatti, era stato impugnato davanti al Tar dai Gestori, che lo giudicavano troppo restrittivo. “Il Regolamento - spiega Roberto Paladini - è stato dichiarato illegittimo dal Tar perchè il Comune non poteva deifnire le distanze delle antenne dal centro abitato. Ora la strategia dell’Amministrazione è diversa ed è quella di aprire all’installazione di nuove antenne indicando alcune aree che sono di proprietà comunale, ma in ogni caso la normativa nazionale non lascia molto potere agli Enti locali”.
L’ingegnere Guerrieri, che è stato incaricato dal neoministro all’Ambiente Pecoraro Scanio per attuare le necessarie modifiche alla legge Gasparri sulle telecomunicazioni, sta comunque assistendo il Comune di Lecce in questa delicata fase preparatoria del Documento.
Intanto, prima ancora di incappare in proteste di piazza per l’installazione di nuove antenne, il Comune ha pensato di chiedere il parere dei cittadini e delle associazioni, ma pochi hanno risposto all’appello.
“Ci sentiamo di recriminare - ha commentato il presidente di CulturAmbiente - Andrea Aufieri - come si sia persa una forte opportunità di dialogo con le istituzioni in merito a un problema sentito dalla cittadinanza, strumentalizzato da qualcuno sulla stampa locale, se è vero che lo si denuncia attraverso i giornali e poi non si partecipa al momento positivo”. (s.m.)

Monday, June 05, 2006

“Venneri boicotta il Premio Barocco”. Parola del Patròn

da "il Paese Nuovo" del 5 giugno 2006


“Venneri boicotta il Premio Barocco”. Parola del Patròn


“Scandaloso!”. Non trova altre parole Fernando Cartenì, presidente del Premio Barocco , per definire il comportamento dell’Amministrazione comunale di Gallipoli, ritenuta colpevole di non concedere l’adeguata attenzione a quello che Cartenì definisce “il più importante evento televisivo di questa Regione”.
A meno di una settimana dall’inizio della diretta televisiva, infatti, non ci sono i permessi per l’installazione dei gonfaloni forniti dalle aziende sponsor del Premio Barocco, mentre le bandierine del Gallipoli Calcio, ha dichiarato Cartenì “sventolano sul corso di Gallipoli ormai da due settimane”.
“Abbiamo assistito nel tempo a un palleggiamento tra Amministrazione Comunale e Comandante dei Vigili urbani”, ha spiegato il patron del Premio, che individua le responsabilità nell’Amministrazione comunale, visto che il Comandante dei Vigili dichiara di non aver mai ricevuto nessuna delibera amministrativa in proposito.
“Questo l’ultimo degli atti della giunta Venneri contro il Premio Barocco” ha constatato con amarezza Fernando Cartenì “nonostante la richiesta di autorizzazione - ha aggiunto - sia partita a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno il 5 aprile, in prima istanza, e con integrazione il 23 maggio 2006”.
Ma il patròn Cartenì non intende ingoiare questo rospo, e già ha annunciato azioni legali: “Sono un uomo amareggiato e mortificato - ha dichiarato - proprio dall’Amministrazione della città in cui vivo, ma questa stessa amministrazione si assumerà tutte le responsabilità degli eventuali danni economici che seguiranno a tale spiacevole vicenda”.
“Che bella armonia tra l’Amministrazione e il Premio Barocco - ha commentato sarcasticamente il Presidente - Grazie per quello che avete fatto, grazie per questo epilogo tragico comico! Con serenità dico che, per quanto ci riguarda, riteniamo di aver dato prova di grande senso di responsabilità. Mi chiedo - ha aggiunto - come si comporterebbe questa Gallipoli in presenza di un evento come il Festival Bar, tanto sventolato dall’assessore al Turismo; mi chiedo quale supporto e collaborazione sempre la stessa Gallipoli può veramente fornire: signori miei, un evento televisivo non è una barzelletta, è una cosa seria”.
Il Premio è stato comunque tenuto in grande considerazione da parte di attori importanti del tessuto salentino, come ha voluto far notare Cartenì all’ex sindaco Venneri: “E proprio a dimostrazione che, al contrario di altre realtà, il Premio Barocco riscuote stima e considerazione, oggi (ieri per chi legge, ndr) nella Sala Barocco Meeting dell’area portuale di Gallipoli, è stato siglato il Protocollo d’Intesa tra Premio Barocco, Confindustria e l’Università degli studi di Lecce. Un grande traguardo per me - ha concluso Cartenì - e per chi lavora al mio fianco quotidianamente, come un forsennato! Grazie a tutti, il Premio Barocco regge, anzi, per chi ancora non ci credesse, si rafforza”.
Comprensibile l’irritazione di Fernando Cartenì, che si sente snobbato, trattato con sprezzante disinteresse proprio dagli amministratori della sua Gallipoli, che con il Premio gode di massima visibilità, non solo grazie alla diretta televisiva su Raiuno, ma anche per tutta una serie di eventi collegati, di iniziative collaterali che creano intorno al Premio, e quindi intorno a Gallipoli, un viavai di importanti personalità del mondo dello spettacolo, del giornalismo, della cultura, della politica e dell’impresa, già nella settimana che precede la diretta e poi nei giorni successivi.
Domani infatti si comincia con un convegno nazionale su Acque di vegetazione in collaborazione con Lachifarma e a seguire il conferimento “Terra del sole award” (settore imprenditoria). Il 7 giugno si va avanti un convegno sulla tutela del diritto d’autore dal titolo “La creatività e le nuove tecnologie. Approfondimenti sul fenomeno della pirateria informatica e telematica: la situazione attuale, la percezione del fenomeno, gli interventi presso i giovani”. Un appuntamento nato con la collaborazione della Presidenza nazionale di Siae, Afi, Univideo, Emca, Fimi e Imaie.
L’otto giugno prossimo sarà la volta del conferimento “Terra del sole award” (alla carriera), con la consegna della Coppa d’Argento Presidenza della Repubblica; poi una mostra con degustazione di prodotti tipici, nella settimana che precede la diretta televisiva, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia e la Camera di Commercio di Lecce, con l’ausilio di aziende del settore gastronomico e delle maggiori cantine del Salento.
Tutti eventi di non facile organizzazione, che hanno richiesto mesi di lavoro da parte dello staff degli organizzatori, i quali ora si sentono danneggiati, così come le imprese che sostengono il Premio, dalla poca considerazione, da parte dell’Amministrazione comunale.
Intanto gli sforzi affrontati inizieranno domani a concretizzarsi in appuntamenti concreti, con l’arrivo a Gallipoli delle delegazioni di Siria, Libia, Marocco, Tunisia, Spagna e Turchia che alle 18.00 parteciperanno al convegno internazionale su “Acque di vegetazione: da problema ambientale a fonte di benessere”, convegno che porterà nella Sala Barocco Meeting, nell’area portuale, anche il Presidente della Provincia Giovanni Pellegrino, il vice presidente della Regione, Sandro Frisullo, l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Enzo Russo, oltre al neoeletto sindaco di Gallipoli Vincenzo Barba.
All’incontro, nel corso del quale sarà presentato lo studio di Lachifarma, che dopo cinque anni di ricerca ha perfezionato una tecnologia di valore mondiale sul riutilizzo delle acque di vegetazione, parteciperanno anche il presidente dell’Aprol Lecce, Francesco Guido, il professor Federico Pirro, docente di Politiche per lo sviluppo dell’Università di Lecce, il dottor Zahoud Abdelkbir, Segretario di Stato del Marocco per le Acque, il ministro dell’Ambiente del Libano, il dottor Yacoub Al Sarraf, il presidente di Lachifarma Luigi Villanova, e il dottor Andrea Negri, “Mediterranean Regional Coordinator Unido”. (s.m.)

Saturday, June 03, 2006

La Puglia con “una marcia in più”


La Puglia con “una marcia in più” Nell’ultimo lavoro di Mauro Castelli si raccontano i grandi imprenditori pugliesi

C’è un importante pezzo di imprenditoria pugliese nel libro “Una marcia in più. I conti che tornano del made in Italy” di Mauro Castelli, giornalista del “Sole 24 Ore” e già autore di tre volumi pubblicati a partire dal 2000 dedicati al meglio dell’imprenditoria nazionale.
Castelli, in viaggio da anni attraverso lo stivale per conoscere storie, persone ed aziende legate a grandi successi aziendali, ha infatti dedicato alla Puglia cinque dei trentatrè capitoli del suo libro, intervistando gli imprenditori a capo dei gruppi Fantini Scianatico di Terlizzi, leader in Italia nella produzione di laterizi, Intini di Noci, polo d’eccellenza nelle aree dello sviluppo, gestione e tutela del territorio, Italian Leather di Monopoli, leader nella produzione di pelli per arredamento e per sellerie d’auto, Megamark di Trani, prima realtà del Mezzogiorno nel settore della distribuzione moderna, e Telcom di Ostuni, realtà di punta nella trasformazione di materie termoplastiche.
Il libro oltre a queste cinque interviste, contiene i racconti, gli aneddoti e i progetti di altre grandi aziende di successo del panorama nazionale, tra le quali Bauli, Branca, Galbusera, Parmacotto e Recordati.
“La circostanza che in questo libro ben cinque storie - afferma Mauro Castelli, già caporedattore centrale del Sole 24 ore - siano dedicate a imprenditori pugliesi è il segno che il Mezzogiorno, e questa regione in particolare, si dimostra viva a livello produttivo e ricca di belle realtà aziendali che meritano perlomeno il palcoscenico nazionale.”
“Tutti questi imprenditori lavorano con passione - scrive Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole 24 Ore, nella prefazione del libro - e mostrano un grande orgoglio per le aziende di cui sono proprietari, non hanno paura di competere sui mercati mondiali e non sfuggono alla concorrenza ma la sfidano. Un grande attaccamento ai luoghi d’origine, ai distretti di cui fanno parte, un amore per la loro terra.”
L’idea di Mauro Castelli è appunto quella di dare un quadro dell’economia italiana incontrando i suoi protagonisti. L’economia raccontata attraverso gli imprenditori come persone e non attraverso l’analisi di statistiche e bilanci diventa così materia accessibile anche a un pubblico profano e può incuriosire anche i più giovani che sognano una vita da manager.
Ciascuno dei tretatrè capitoli del libro di Castelli è uno spaccato dell’Italia che lavora, e spesso anche un racconto storico, quello degli stessi imprenditori che nella propria azienda hanno portato avanti, riuscendo a innovare, la tradizione di famiglia, come nel caso della Fantini Scianatico di Terlizzi, nata nel 2002 ma in seguito all’unione di due gruppi: l’Ala Fantini di Lucera e il Laterificio Pugliese di Terlizzi, nato nel 1949 . Anche il Gruppo Intini, nato da Angelo Intini più di cinquant’anni fa, a Noci, ha una storia da raccontare, oltre mezzo secolo nel corso del quale è passato dalla produzione della calce a un’ampia offerta di prodotti fino alla costruzione di grandi opere con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente.
Ci sono poi quelli, che hanno costruito la propria fortuna partendo da zero, o quasi: dai grandi studiosi a quelli che di studiare sui banchi non ne hanno voluto sapere. E’ tutto in quelle pagine il meglio della classe imprenditoriale italiana secondo Mauro Castelli.
Con tutti i loro problemi e i loro difetti, ma con una caratteristica in comune: una voglia di fare unita a tenacia e intuizione, caratteristiche senza le quali difficilmente un’azienda riesce a sopravvivere nel difficile contesto italiano, caratterizzato da un fisco soffocante e da una burocrazia che troppo spesso ostacola l’impresa. In questo quadro esserci è difficile, ma le storie raccolte e raccontate da Mauro Castelli nel suo viaggio attraverso la Penisola dimostrano che farcela non è impossibile, e che anche il Mezzogiorno ha le sue eccellenze e ha dei modelli da proporre, qualcosa da insegnare a chi muove i suoi primi passi nell’imprenditoria, alle nuove generazioni alle quali è affidato il compito di risollevare il capitalismo italiano, anche ai tanti cervelli senza capitale che attendono la propria occasione. (s.m.)

Friday, June 02, 2006

Ora anche An vuole l’Azienda Vito Fazzi

da "il Paese Nuovo" del 2 maggio 2006
Ora anche An vuole l’Azienda Vito Fazzi

Ora anche Alleanza Nazionale spinge per riportare il Vito Fazzi allo status che aveva prima del piano di riordino sanitario voluto da Fitto: Azienda Ospedaliera autonoma.
E’ di ieri la presentazione di una mozione da discutere nel consiglio comunale di Lecce, da parte dei consiglieri di An Corrado De Rinaldis, Erio Congedo, Gigi Coclite e Pierpaolo Signore, che chiedono, come ha già fatto il gruppo di An alla Regione Puglia, di riattivare l’azienda ospedaliera Vito Fazzi.
Già il 21 maggio scorso, a Lecce, i Ds avevano proposto la stessa cosa, con una differenza: i Ds non chiedevano uno sconvolgimento del Piano Sanitario regionale del 2003, che individua come Aziende Ospedaliere quelle collegate a una facoltà di Medicina. La proposta di ripristinare l’Azienda Opedaliera Vito Fazzi era infatti strettamente connessa all’istituzione della Facoltà di Medicina, nel rispetto della Legge regionale. An, invece, va oltre. A viale Capruzzi chiede la riattivazione di tutte le Aziende Ospedaliere indistintamente, e a Lecce chiede l’istituzione della Facoltà di medicina, così come avevano fatto i Ds circa due settimane fa.
Corrado De Rinaldis, primo firmatario della mozione e aiuto ospedaliero, spiega che l’Azienda Ospedaliera Vito Fazzi, istituita nel 1996, ha subìto un’involuzione da quando nel 2003, per effetto del piano di riordino ospedaliero, è stata incorporata all’Asl Lecce1.
L’Azienda secondo De Rinaldis, era un’ospedale di eccellenza, il cui funzionamento si basava su logiche aziendalistiche di funzionamento, su criteri di maggiore professionalità nella selezione dei primari, su attrezzature adeguate alla cura delle patologie più complesse. Poi, dal 2003, uno scadimento dell’offerta sanitaria. Una posizione simile a quella di Paola Povero, responsabile per la Sanità dei Ds, che aveva parlato di marasma organizzativo al Vito Fazzi, dovuto proprio all’incorporamento nell’Asl Lecce1.
Ora il consigliere De Rinaldis chiede un dibattito serio in Consiglio: “auspico che possa svolgersi senza preconcette contrapposizioni di schieramento - dichiara - affinchè possa giungere al Presidente della Regione Puglia e all’intera Giunta Regionale un indirizzo politico forte nella ridefinizione del sistema sanitario pugliese e possa essere valutata la possibilità della riattivazione dell’Azienda Ospedaliera Vito Fazzi prevedendo, eventualmente, le opportune sinergie con l’Università degli studi di Lecce alla luce anche della disponibilità di mostrata dal Magnifico Rettore e valutare l’ipotesi di istituire la Facoltà di Medicina”.
Stefano Mele

Thursday, June 01, 2006

Sceriffi ecologici in azione

da "il Paese Nuovo" del 1 giugno 2006


Sceriffi ecologici in azione. Oggi incontrano il Sindaco

Tornano in azione questa mattina gli sceriffi ecologici di Lecce, ovvero i ragazzini delle quinte classi elementari che partecipano al progetto promosso dall’Assessorato alle Poitiche Ambientali del Comune di Lecce per sensibilizzare i più piccoli, ma anche gli adulti, rispetto al tema della tutela ambientale.
Gli sceriffi saranno oggi in villa comunale dove, muniti di divisa, stelletta e matitone personalizzate, esporranno i loro prodotti didattici, distribuiranno ai cittadini dei volantini informativi sul tema della tutela ambientale e dalle 11.30 saranno protagonisti di un convegno dal titolo “Puliamo l’Ambiente: le fonti energetiche alternative”, al quale prenderanno parte il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, l’assessore all’Ambiente Eugenio Pisanò ed il coordinatore provinciale di Legambiente Maurizio Manna.
Gli sceriffi ecologici, che sono stati nominati nell’arco dello scorso anno scolastico, si sono occupati in questo arco di tempo, soprattutto di fonti energetiche rinnovabili, argomento che i bambini hanno affrontato in aula attraverso progetti curriculari e sul quale è andata a innestarsi la tematica attuale della proposta di educazione ambientale dello Sportello Scuola per l’Ambiente da tempo istituito presso l’Ufficio Ambiente.
Il progetto, fa sapere l’Assessorato alle Politiche ambientali, ha prioritariamente un valore educativo e si inserisce in un più ampio contesto di progettualità rivolta alla popolazione scolastica.
L’Ufficio ambiente ha infatti intrapreso da tempo un percorso di collaborazione con le scuole al fine di favorire lo sviluppo di una sensibilità civica tra le giovani generazioni in materia di sensibilizzazione in campo ambientale. Il progetto “Sceriffi Ecologici”, che è inserito in questo percorso, si ripete infatti per il terzo anno consecutivo fra l’entusiasmo dei bambini delle elementari.

La pizzica incanta anche l'Imam

da "il Paese Nuovo" del 1 giugno 2006

Una trasferta musical-diplomatica che ha dato i suoi frutti, con l’Orchestra della Taranta da un lato a incuriosire l’ospite e la delegazione provinciale guidata da Giovanni Pellegrino a stringere un legame d’amicizia fra il Salento e la Giordania. Culture distanti ma unite da alcune radici in comune. Entro l’estate una delegazione giordana giungerà a Lecce e poi a ottobre farà lo stesso anche l’Imam Ahmad Hleil
La pizzica incanta anche l'Imam
Pellegrino ad Amman getta un ponte con la Giordania: “Abbiamo radici comuni”

Incuriosisce e poi appassiona, alla seconda strofa suona già come un ritmo familiare; dalla Cina al medio oriente basta poco per conquistare il pubblico. Che si tratti di umili lavoratori, o venerati leader, la taranta pizzica e lo ha fatto anche lunedì scorso ad Amman, in Giordania, dove ancora una volta alle arcaiche espressioni culturali della classe contadina della nostra terra, rimaneggiate dall’orchestra (ridotta all’osso) diretta da Ambrogio Sparagna, è stato assegnato il compito di spianare la strada al dialogo tra popoli, culture e religioni diverse.
Nell’elegante cornice del terrazzo del Grande Hyatt hotel, per un pubblico selezionato, i musicisti hanno fatto vibrare i tamburelli del dialogo.
Certo, non una grande manifestazione di piazza come in Cina, una scelta dettata forse da misure di sicurezza contro eventuali atti di sabotaggio o peggio, o forse dall’esigenza di parlare con più tranquillità, con le persone che contano; comunque gli effetti sperati ci sono stati e grande soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa dal presidente della Provncia di Lecce, Giovanni Pellegrino, che in questi giorni è stato ad Amman, dove ha incontrato, fra gli altri, l’Imam Ahmad Hleil, che fino a pochi mesi fa ricopriva anche il ruolo di consulente del re di Giordania Abdullah II.
“Mi è sembrato molto importante - ha commentato Pellegrino - che in un luogo come il Grande Hyatt di Amman, colpito dal fondamentalismo islamico, la musica della taranta e gli echi della nostra musica tradizionale, abbiano fatto percepire agli ospiti giordani che nelle nostre culture ci sono radici comuni. Tutto ciò sottolineato dal fatto che una delle voci danzanti, che si chiama Enza Pagliara, è una donna dal fascino arabo ed è stata soprannominata la regina del deserto”.
Ma al di là della trasferta dei musicisti, che hanno il merito di aver fatto conoscere anche in Giordania la musica del Salento, è da sottolineare l’importanza storica dell’incontro della delegazione salentina guidata da Giovanni Pellegrino con le autorità giordane e in particolare con il ministro del Turismo giordano Munir Nassar, il vescovo Salim Sayagh e l’Imam Ahmad Hleil, “la massima autorità religiosa e giurisdizionale della Giordania - ha spiegato il Presidente della Provincia di Lecce - che ci ha illustrato a lungo una lettera del re della Giordania che sta facendo molto discutere il mondo giordano, essendo quasi un manifesto dell’Islam moderato che affida al recupero di un’ortodossia islamica la dimostrazione di una radice di tolleranza che fa parte dell’Islam”.
L’incontro fra Pellegrino e l’Imam è stato poi occasione per stringere un legame che porterà una delegazione giordana e lo stesso Imam nel Salento in occasione di un convegno dedicato a Francesco Gabrieli, lo studioso considerato il più grande arabista italiano del ventesimo secolo, e al quale è intitolato l’Istituto per l’Oriente di Roma .
“Ho annunciato all’Imam - ha dichiarato Pellegrino - il grande convegno che stiamo organizzando per ottobre su Francesco Gabrieli e l’ho invitato a partecipare. L’esponente giordano ha accolto l’invito, e ha dichiarato che manderà in anticipo suoi emissari per guidarci nel rapporto con la comunità sunnita del nostro territorio. Ho poi incontrato - ha aggiunto Pellegrino - il ministro del Turismo giordano Munir Nassar, e abbiamo scoperto che sulla comune eredità bizantina del Salento e della Giordania può innescarsi un discorso di reciproca utilità a fini turistici. E ancora, dall’incontro con il vescovo Salim Sayagh, ho avuto la conferma di quanto già mi era stato anticipato da monsignor Ruppi, cioè che la situazione della Chiesa cattolica in Giordania, pur presentando qualche problema, è di gra lunga migliore che in altri paesi musulmani”.
Proprio in Giordania, infatti, la chiesa Cattolica ha mostrato negli ultimi anni un’apprezzabile vitalità, garantita dal rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa, pur con tutte le difficoltà legate alla presenza di gruppi terroristici che il Re ha bollato come “eretici dell’Islam”, all’indomani degli attentati che hanno colpito tre alberghi di Amman, compreso quello dove la delegazione politico-musicale salentina ha fatto la sua comparsa. (s.m.)

Wednesday, May 31, 2006

An brinda: “Siamo il primo partito”

da "il Paese Nuovo" del 31 maggio 2006
An brinda: “Siamo il primo partito”

“Alleanza nazionale, come già per le Politiche, diventa anche in questa occasione primo Partito; questo è un dato importante specie se si confronta con altri analoghi che si possono riscontrare nel Salento e in tutta la Puglia”.
Canta vittoria Adriana Poli Bortone, nel fare gli auguri al nuovo presidente D’Autilia, perché il risultato ottenuto alla IV Circoscrizione non è solo una dimostrazione di piena fiducia da parte dei cittadini rispetto all’operato dell’amministrazione comunale, ma è anche una vittoria per An, che toglie il primato a Forza Italia e diventa il partito più votato nel quartiere Rudiae-Ferrovia, ottime premesse per le Comunali.
Anche l’onorevole Ugo Lisi ha espresso la propria soddisfazione per il risultato otteuto alla IV Circoscrizione, sottolineando “il risultato brillante di Alleanza Nazionale che, nel quartiere Ferrovia, diventa il primo partito cittadino”.
“L’elezione di Damiano D’autilia alla presidenza del quartiere Rudiae-Ferrovia – ha dichiarato Lisi – anche sulla base di risultati elettorali che si sono ottenuti a livello provinciale, sta a dimostrare che il centrodestra, laddove è unito e compatto, riesce ad affrontare tutte le situazioni politiche con grandi possibilità di vittoria. Nella fattispecie D’Autilia ha dimostrato di saper armonizzare tutte le sensibilità presenti nella Casa delle Libertà, valorizzandole con il suo portato personale fatto di concretezza e conoscenza delle reali esigenze dei cittadini”.
“Un grazie sincero a tutti i candidati” ha aggiunto Lisi “Il nostro partito non trascurerà la loro abnegazione, la loro passione e il loro senso civico”.
Fra questi candidati Oronzo Negro, consigliere circoscrizionale eletto con Alleanza Nazionale, ha voluto ringraziare tutti i sostenitori del centrodestra e rimarcare l’importanza del risultato ottenuto da An. “Oggi sono contento – ha dichiarato – perché An è il primo partito, sono contento di avere un presidente giovane e intraprendente come Damiano D’Autilia; sarà veramente il presidente di tutto il quartiere e non soltanto di San Pio, visto che, anche se Castoro sembrava averlo dimenticato, il quartiere comprende Porta Napoli, Porta Rudiae, San Pio, Piazzale Rudiae, Casermette, Villa Convento, Borgo Pace e zona San Nicola”.
“Oggi la gente ha bisogno di dialogare con tranquillità - ha aggiunto Oronzo Negro - di vedere i progetti veri portati a termine e non di continui ricorsi per farli bloccare. I residenti della IV Circoscrizione dovrebbero visitare la nuova piazza nel quartiere Stadio, intitolata a Madre Teresa di Calcutta, per ammirare ciò che l’Amministrazione è riuscita a fare partendo da una discarica. Spesso - ha aggiunto Oronzo Negro - Castoro ha affermato di essere stato eletto con il 72% dei voti, più della Poli, ma ha dimenticato che i voti non erano i suoi, ma dell’intera coalizione che lo supportava”.
Un invito alla riflessione sul risultato arriva invece dal segretario cittadino della Rosa nel Pugno, Gianfranco Galluccio, che parla di un centrosinistra “rimaneggiato” in occasione di queste elezioni “con solo tre liste di partiti in appoggio alla candidatura a presidente di Giovanni Castoro - sottolinea - a cui va il nostro convinto ringraziamento per la battaglia generosa che ha consentito al centrosinistra una sconfitta meno amara”. (s.m.)

Un esercito di medici alle Terme

da "il Paese Nuovo" del 31 maggio 2006

Non si tratta di una medicina alternativa; le terme offrono preziosi percorsi di cura e di trattamento per numerose patologie, dalle rinosinusiti alle artrosi, dal trattamento autoidratante per i pazienti psoriasici alla riabilitazione termale.
Duecentocinquanta medici da tutto il Salento hanno seguito un corso di aggiornamento per capire quali patologie possono essere curate a Santa Cesarea.



Un esercito di medici alle Terme

Due giorni di formazione e dibattito sulle proprietà curative delle acque di Santa Cesarea


Si è concluso ieri a Santa Cesarea il “Corso di aggiornamento in medicina clinica e termale” che ha visto la partecipazione, come relatori, di numerosi docenti universitari provenienti da tutta Italia.
A partecipare a questo IV congresso di Medicina termale, voluto dalla Terme di Santa Cesarea Spa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, c’erano circa duecentocinquanta medici da tutto il Salento.
“E’ stato un momento di crescita per le Terme e anche per i medici”, ha spiegato la dottoressa Annunziata Pispico, direttore sanitario delle Terme di Santa Cesarea. “Il corso, tenuto da docenti universitari giunti da tutta Italia, è servito per far conoscere anche ai medici di base la valenza scientifica della medicina termale, la tipologia di malattie che possono essere curate con le terme e le modalità di prescrizione delle cure”.
Il Congresso, patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Santa Cesarea, Ausl Lecce 2, Federterme e Ordine dei Medici della Provincia di Lecce, è servito anche per stimolare il dibattito sulla medicina termale, visto che alcuni medici ancora non le conferiscono pari dignità rispetto ad altre branche della medicina.
Invece attraverso i trattamenti termali è possibile curare diverse patologie come le rinosinusiti, argomento trattato dal professor Desiderio Passali, direttore del Dipartimento di scienze Ortopedico Riabilitative Radiologiche e Otorinolaringoiatriche dell’università di Siena; o ancora le rino-otiti, le faringotonsilliti, la sindrome rino-bronchiale, la broncopatia cronica ostruttiva, tutti temi trattati lunedì scorso, nel primo giorno del Convegno, quando hanno relazionato il professor Pasquale Cassano, dell’Università degli studi di Foggia, la professoressa Luisa Bellusi, otorinolaringoiatra, dall’Università di Siena, il professor Michele De Benedetto, primario della Divisione di Otorinolaringoiatria presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce e professore della Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-facciale dell’Università di Bari. Fernando De Benedetto, Docente di Fisiopatologia respiratoria e Patologia sistematica, dell’Università G. D’Annunzio di Chieti ha relazionato sulla broncopatia cronica ostruttiva, l’ultimo intervento di lunedì prima della sintesi conclusiva del professor Giuseppe Nappi, componente del Consiglio superiore di Sanità e presidente del Collegio dei direttori delle Scuole di specializzazione in Medicina termale.
Ma i percorsi di cura praticabili alle Terme non riguardano solo l’Otorinolaringoiatria, e infatti ieri si è discusso di artrosi e terapia termale con il dottor Giuseppe Rollo, primario della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospdale Vito Fazzi, di riabilitazione termale con la dottoressa Annunziata Pispico, balneoterapia e trattamento autoidratante nei pazienti psoriasici con il professor Vincenzo Monti, direttore della Clinica dermatologica Hospedale Humanitas dell’Università di Milano; il professor Giuseppe Nappi ha relazionato sulle linee guida per la sicurezza igienico sanitaria delle piscine termali e il professor Franco Canestrari, direttore dell’Istituto di Istologia e Analisi di laboratorio dell’Università Carlo Bo di Urbino, ha approfondito l’argomento degli stress ossidativi e profilassi con acqua solfurea.
Al termine del corso i partecipanti si sono sottoposti a una prova scritta a quiz, valida per l’assegnazione di otto crediti formativi Ecm, essendo il corso accreditato dal Ministero della Salute.
Un ulteriore convegno destinato agli addetti ai lavori è previsto alle Terme di Santa Cesarea per il 16 giugno prossimo, quando si discuterà di “Analisi dei bisogni e delle risorse riabilitative in Oncologia”. Il workshop ha come obiettivo principale quello di fornire per le principali neoplasie una puntualizzazione sulle più innovative strategie di cura viste non solo in funzione dei risultati dimostrati, ma anche del loro impatto sulla qualità di vita delle persone malate.

Tuesday, May 30, 2006

Il parco degli errori. Di sinistra

da "il Paese Nuovo" del 30 maggio 2006

A un anno dalle Comunali il centrosinistra fa i conti con una pesante sconfitta al quartiere Rudiae-Ferrovia. La lotta per Parco Corvaglia, elevata a simbolo di una strenua resistenza contro l’arroganza dell’amministrazione comunale, ha appassionato poco i residenti. Più della metà hanno deciso di non votare, la grande maggioranza ha votato per la destra. “Il Parco non si tocca” era lo slogan, mentre quelle case infestate dagli scarafaggi passavano in secondo piano
Il parco degli errori. Di sinistra
Una sonora sconfitta dell’Unione alla Circoscrizione Rudiae-Ferrovia

Una disfatta per il centrosinistra.
A un anno dalle prossime elezioni comunali la circoscrizione Rudiae-Ferrovia bastona la coalizione guidata da Castoro e boccia la linea politica di quanti hanno creduto che fare del Parco Corvaglia una bandiera e innalzare la battaglia in difesa del fazzoletto verde minacciato a simbolo della lotta contro “l’arroganza dell’amministrazione comunale” sarebbe bastato a guadagnarsi le simpatie (e le preferenze) dei residenti.
Un merito quelli di Parco Corvaglia l’hanno avuto: far uscire dall’anonimato un quartiere che mai come nell’ultimo anno è stato alla ribalta delle cronache cittadine per fatti che non fossero legati a episodi criminali; l’essere riusciti a portare in quel fazzoletto di terra dimenticato da Dio illustri e meno illustri personaggi della politica locale e regionale, con al seguito telecamere e cronisti, l’aver ricordato alla cittadinanza che le piazze possono servire ancora per incontrarsi e per discutere, oltre che per accontentare i propri animali domestici.
Valori nobili, cittadinanza attiva, progettazione condivisa, voglia di partecipare: democrazia contrapposta a decisionismo. Tutto concentrato in quei pochi metri quadrati di “marrone attrezzato”.
Nella routine spezzata dai riflettori dei media e dal clamore delle assemblee pubbliche i cittadini ritornavano poi a fare i conti con le quotidiane emergenze: l’affitto da pagare, la famiglia da mantenere, gli scarafaggi e le pareti delle case verdi per l’umidità. Chi poi attendeva una casa nuova, come quelli di via Sozy Carafa, iniziava a individuare (a ragione o a torto) Giovanni Castoro e la sua schiera quali responsabili dello stop al piano di riqualificazione urbana che l’amministrazione comunale aveva in mente per San Pio.
Fra un bisogno primario: la casa, e una battaglia ideologica simbolicamente rappresentata dal Parco quei cittadini hanno scelto il mattone. A un centrosinistra fossilizzato sulla questione Parco hanno preferito un centrodestra arroccato sulle proprie posizioni ma pur sempre più concreto negli slogan: “Salviamo il Parco” da un lato e “Riqualifichiamo il quartiere dall’altro”. Aggiungiamo poi che la quarta circoscrizione è storicamente un feudo della destra e il gioco è fatto.
Damiano D’Autilia 60%, Giovanni Castoro 40%. Una vittoria schiacciante di fronte alla quale il centrosinistra non ha che da fare un ragionato mea culpa se non intende accettare questo risultato come triste presagio per le prossime Comunali.
Sarà stata poi la calura estiva, o la scarsa fiducia nella politica, o ancora la scelta di Castoro come candidato, invisa ad alcune componenti politiche come i Comunisti Italiani (che chiedevano una candidatura più organica al centrosinistra) fatto sta che meno della metà degli aventi diritto ha deciso di andare a votare: il partito più forte, che ha ottenuto il 53% delle preferenze.
Poi vengono tutti gli altri, con Alleanza Nazionale in testa (19,00 %) e 1456 voti ottenuti, che sommati a quelli della lista “Impegno e Solidarietà” (679), sponsorizzata dall’assessore Angelo Tondo, fanno un bel gruzzoletto di sostenitori per quella precisa parte politica.
Ad An segue Forza Italia (con il 13,89%) e “Forza Azzurri” si aggiudica 1020 schede (il 13,31%) poi, sempre in ordine di preferenze l’Ulivo (981 voti pari al 12,80% dei totali). Di seguito la lista che porta il nome di Castoro, “Con Castoro presidente” che prende l’8,88%. “Più forza al quartiere” si attesta sul 6,33 % e supera così Rosa Nel Pugno (5,28%), Rifondazione Comunista (5,34%), “Parco Corvaglia” (4,27%) e “Uniti per il quartiere”(2,05%).
A conti fatti i seggi saranno 3 per Forza Italia, 3 per Alleanza Nazionale, 2 per “Forza Azzurri” e 1 per “Impegno e solidarietà” e “Più forza al quartiere”.
Il centrosinistra avrà invece 5 seggi, dei quali 2 all’Ulivo e uno a Rifondazione, Rosa nel Pugno e “Con Castoro presidente”, mentre rimangono fuori “Uniti per il quartiere” e “Parco Corvaglia”.
Alla luce dei dati il nuovo consiglio circoscrizionale sarà così composto: Luigi Quarta, Oronzo Negro e Daniele Rizzo passano con An, Francesco Arnesano con “Impegno e solidarietà”; con Forza Italia sono eletti Silvano Mazzotta, Amleto Lenti e Vito Nicola Scarlino. Ezio Pagano e Andrea Guido nelle fila di “Forza Azzurri” e Antonio Giannone con “Più forza al quartiere”.
Per il centrosinistra andranno in consiglio Rosina Pilato e Massimiliano Colella per l’Ulivo, Giuseppe Pagliara per Rifondazione Comunista, Carmelo Montefusco per la lista “Con Castoro” e Francesco Salerno per la Rosa nel Pugno.
“Questa è la dimostrazione eclatante che la parte maggioritaria dei residenti è quella che privilegia la cultura del fare, della progettualità a quella del fare baccano”, ha dichiarato Commentando il risultato di questa consultazione elettorale il nuovo presidente della 4° circoscrizione, Damiano D’Autilia.
“Una risposta forte - ha aggiunto - che la nostra coalizione, della quale io sono solo un tassello, ha saputo dare a quelli delle bagarre”.
“Per segnare una svolta - ha dichiarato ancora D’Autilia - la prima mossa sarà sicuramente quella di aprire la sede del Quartiere ogni giorno, a tutti i cittadini, e non due giorni a settimana come faceva il mio predecessore che va sbandierando la democrazia”.

Con “Salento Mundial” ai Campionati di Germania

da "il Paese Nuovo" del 30 maggio 2006
Con “Salento Mundial” ai Campionati di Germania

Con il marchio “Salento Mundial” e degli spazi espositivi dove mettere in mostra le proprie eccellenze la Provincia di Lecce porterà un po’ di Salento in Germania, ai campionati mondiali di calcio 2006.
L’attività di promozione del territorio passa questa volta attraverso la struttura di Casa azzurri, situata nell’importante triangolo commerciale del Nord Reno-Westfalia, in uno strategico punto di incontro tra gli espositori italiani e le realtà internazionali, commerciali, istituzionali, in cui saranno predisposti degli stand espositivi dove anche rappresentanti di realtà pubbliche e private del territorio salentino avranno la possibilità di far conoscere la propria attività, i servizi, i prodotti comunicando direttamente con gli avventori.
La Provincia di Lecce punta molto sulla presenza in Germania, viste le cifre che ruotano attorno ai Mondiali, che secondo le previsioni batteranno ogni record di ascolto: tre milioni di biglietti in vendita, 8mila giornalisti italiani accreditati, 200 emittenti radio e televisive presenti.
L’opportunità, per le aziende salentine e per il marchio Salento, è quello di essere visibili davanti a una platea mondiale. Non solo, ma per la Provincia di Lecce significa anche mettere in luce la strategia della politica allo sport che ha permesso negli ultimio anni di portare alla ribalta mazionale e internazionale alcune realtà sportive territoriali, con indiscussa promozione del marchio “Salento d’Amare”.
Esempi di questa politica sono gli interventi nel calcio con l’Unione Sportiva Lecce, nella pallavolo con la Salento d’Amare Taviano, nella pallamano con l’Italgest Salento d’Amare Casarano o ancora nel ciclismo, con l’organizzazione di una tappa del Giro d’Italia, senza dimenticare il sostegno alla fase finale del Campionato Primavera 2004/2005 e il nuovo progetto “I giovanissimi del Salento”, iniziativa con finalità educative, etiche e sociali che coivolgerà associazioni sportive, scuole calcio, istruttori, tecnici, allenatori, docenti, medici e i giovani del settore Giovanile e Scolastico.
Quest’ultimo progetto, ha spiegato ieri l’Assessore allo Sport Salvatore Capone, “è organizzato in collaborazione con il Coni, la Figc e l’Aiac e persegue finalità educative-etico-sociali diffondendo i valori veri e positivi dello sport, in linea con quanto contenuto nella Dichiarazione del Consiglio e dei Rappresentanti dei Governi dell’Unione Europea del 5 maggio 2003, intitolata Il valore sociale dello sport per i giovani, dove sono esaltati i valori sani dello sport quali lealtà, rispetto delle regole, solidarietà, educazione alla salute, integrazione sociale, partecipazione attiva alla vita pubblica con il conseguente rafforzamento dei valori democratici e dei diritti di cittadinanza”.
La partecipazione a “Italia Expo Casa Azzurri Germania 2006” è dunque in linea con le politiche dello sport perseguite dalla Provincia negli ultimi anni, come ha sottolineato lo stesso Salvatore Capone.
“La Provincia di Lecce - ha dihiarato - attribuisce all’attività sportiva un importante ruolo di crescita sociale ed economica del territorio e a tal fine profonde da anni un notevole sforzo, coinvolgendo operatori sociali e del mondo dell’impresa per la promozione e la diffusione dello sport a tutti i livelli”. La Provincia, intanto, sta continuando a raccogliere le adesioni da parte delle aziende che intendono partecipare e collaborare alla realizzazione di “Salento Mundial 2006” ed essere così presenti ai Mondiali di Germania che inizieranno il 9 giugno prossimo.

Monday, May 29, 2006

Medicina a Lecce. Ecco la strategia di Limone

da "il Paese Nuovo" del 28 maggio 2006

Oronzo Limone rilancia la sfida della Facoltà di Medicina, annuncia che a giorni riunirà intorno a un tavolo il presidente Vendola, quelli delle Province di Brindisi e Lecce e i direttori generali delle Asl. Ci sarà uno studio di fattibilità e, se ci saranno le condizioni sarà stipulata una convenzione fra Enti. “Ora non sono più da solo” dice il Rettore, “c’è una generale condivisione del progetto”. La Poli è d’accordo ma frena: “Vedremo quali intenzioni ha il Ministro dell’Università”.
Il Rettore: “Seguiremo il modello Brindisi, a giorni un tavolo con Vendola e i presidenti delle due Province”
Medicina a Lecce. Ecco la strategia di Limone

I temi legati ai percorsi di formazione e l’istituzione di una Facoltà di Medicina a Lecce hanno tenuto banco, ieri pomeriggio, all’incontro organizzato per festeggiare i sessanta anni del Laboratorio Pignatelli.
Tra gli ospiti c’era anche il Rettore dell’Università di Lecce, Oronzo Limone, che nel suo intervento ha ricordato come il collegamento tra il Laboratorio e l’Ateneo Leccese sia ormai una realtà consolidata dopo dieci anni di fruttuosa collaborazione. “Ma non mettiamo limiti alle possibilità future” ha dichiarato Limone, che a margine del convegno ha chiarito anche la strategia che l’Università di Lecce intende seguire: “Io suggerisco di seguire il modello Brindisi” ha dichiarato il Rettore (la strategia, cioè, di far convergere gli impegni finanziari degli enti locali di riferimento vincolando tutti i soggetti coinvolti attraverso una convenzione).
“A breve - ha annunciato Limone - ci sarà un incontro con il Presidente della Regione, i presidenti delle due Province e i direttori generali delle Asl”.
“Faremo uno studio di fattibilità e poi vedremo se la Facoltà di Medicina potrà partire. Fino a oggi - ha aggiunto - ero il solo a volerla; adesso, invece, sembra esserci una generale condivisione, sia dal mondo politico che da parte dei vertici Asl e dai primari dell’unità ospedaliera”.
Perchè il progetto funzioni è necessario secondo il Rettore che la Facoltà sia collegata con centri accreditati e che “si stipulino convenzioni con altre università, non necessariamente pugliesi. E’ importante, però, individuare dei percorsi formativi di nicchia per poter competere con le altre università”.
Accoglie con entusiasmo il progetto anche il direttore del Laboratorio Pignatelli, Francesco Pignatelli, che già nei giorni scorsi aveva sottolineato che una Facoltà di Medicina a Lecce sarebbe di sicuro un’attrazione per molti giovani provenienti dalle altre sponde del Mediterraneo.
Un po’ più cauta il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, che al termine del convegno ha chiarito la propria posizione in merito: “Mai stata contraria a Medicina - ha dichiarato - ma io mi rendo conto che è un progetto che richiede un impegno finanziario notevole. Volesse il cielo che il nuovo Ministro dell’Università fosse ben disposto a sostenerlo”.
Scettico e pessimista sulle possibilità che il progetto della Facoltà di Medicina possa decollare è invece il consigliere regionale Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia.
“Se qualcuno ha davvero in mente di istituire la Facoltà di Medicina a Lecce - ha dichiarato - dovrebbe chiedere cosa ne pensano a Foggia”, dove, ha aggiunto il Consigliere, ci sono state e ci sono grandi difficoltà.
A chiarire definitivamente se la volontà politica di isitituire la Facoltà esiste o meno sarà l’incontro annunciato dal Rettore, al quale prenderanno parte il presidente della Regione, i presidenti delle Province di Brindisi e Lecce e i direttori generali delle Asl, un primo passo verso una nuova convenzione che, come è accaduto per le Facoltà di “Scienze sociali politiche e del territorio” e “Ingegneria aerospaziale”, istituite recentemente a Brindisi, definisca chiaramente, nero su bianco, quali e quante risorse i singoli enti coinvolti dovranno mettere a disposizione per questo progetto.
Stefano Mele

“Una pagina di storia cittadina”

da "il Paese Nuovo" del 28 maggio 2006

Nel ricordo del fondatore ieri i festeggiamenti per i sessanta anni del Laboratorio Pignatelli

“Una pagina di storia cittadina”

Sono giunti a Lecce, ieri, numerosi esponenti di primo piano del mondo medico italiano per onorare i festeggiamenti dei 60 anni del Laboratorio Pignatelli.
Al convegno voluto dalla famiglia Pignatelli, “Sessanta anni di Medicina di Laboratorio” , hanno relazionato stimati docenti, professionisti e ricercatori, come il professor Mario Plebani, Lucio Pollice, Leonardo Resta, Carlo Storelli, Oliviero Varnier e il professor Francesco Dammacco, direttore del Dipartimento di Scienza Biomediche ed Oncologia Umana dell’Università di Bari che ha fatto da moderatore al Convegno.
L’intervento più appassionato è stato probabilmente quello del dottor Francesco Pignatelli, che ha aperto il convegno concentrando l’attenzione sulle persone che hanno fatto sì che il Laboratorio potesse raggiungere i livelli di oggi: “I miei genitori - ha detto con orgoglio il dottor Pignatelli - mio padre, che decise di abbandonare la clinica del professor Condorelli e venire a Lecce, per dare vita a questa struttura che nel corso degli anni si sarebbe imposta a livello locale e nazionale”.
In un volume di 350 pagine donato agli ospiti la famiglia Pignatelli ha pensato di racchiudere i sessanta anni di storia del Laboratorio, una pubblicazione arricchita dai ricordi dei figli di Pasquale Pignatelli, degli amici-colleghi e di quanti hanno lavorato duramente per fare di quel Laboratorio l’avanzata struttura che noi oggi conosciamo.
La storia che viene fuori, tra i ricordi scanditi dalle immagini cariche di nostalgia recuperate dall’archivio di famiglia, è quella di uno scienziato instancabile, dedito anima e corpo alla medicina, ai pazienti, a quei vetrini che agli occhi dei bambini dovevano apparire come qualcosa di talmente affascinante da assimilare la figura del padre “patriarca” a quella di un eroe intento in misteriose pratiche di laboratorio.
Il Sindaco di Lecce lo ha ricordato ieri come un pioniere che ha scritto una pagina importante della città di Lecce.
“La città cresce soprattutto attraverso le professionalità e i centri di eccellenza come questo” ha commentato ieri il sindaco Poli.
“Questo laboratorio - ha aggiunto - è la dimostrazione di come i privati possano interagire con la città senza arroganza, ma con apertura, attivamente, e contribuire in questo modo alla sua crescita”.(s.m.)

Pis. La Poli: “Domani presenteremo i progetti e niente Tar”

da "il Paese Nuovo" del 28 maggio 2006
Pis. La Poli: “Domani presenteremo i progetti e niente Tar”

I Comuni hanno ancora poche ore. Lunedì i termini per consegnare alla Regione i progetti inerenti ai Pis saranno scaduti, e chi non avrà prodotto la documentazione necessaria sarà tagliato fuori dalla gestione delle risorse.
Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce, ha dovuto pertanto rinunciare a una domenica di riposo e oggi, insieme ad altri sindaci, dovrà lavorare per mettere a punto le ultime carte per i progetti relativi alla Misura 6.2, quella sulla “Società dell’informazione”.
Tutto è accaduto a causa dell’assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, che nei giorni scorsi ha anticipato i termini di consegna dei progetti (dal 10 giugno al 29 maggio).
“Ho avuto modo di confrontarmi con Ostillio - ha dichiarato la Poli - la sua preoccupazione è che ci sono troppi Comuni che non sanno come spendere quei fondi, perche è mancata una progettualità forte”.
“Non è il caso del Comune di Lecce - ha aggiunto il Sindaco, ma per alcuni Comuni è accaduto questo”.
Accadrà così che chi ha le carte pronte potrà ricevere i fondi per finanziare i progetti, mentre gli altri perderanno il treno.
“Il problema- ha commentato la Poli - è che in questo modo si perde il senso dei Progetti Integrati Settoriali”.
Disintegrati, dunque, i progetti di quei Comuni ritardatari (ammesso che questi progetti ci fossero davvero).
Se così fosse non è escluso che qualche Sindaco possa ricorrere ai giudici amministrativi per far valere le proprie ragioni, anche se questa ipotesi viene respinta dalla Poli, che è sindaco del Comune capofila del Pis n.11 “Barocco Pugliese”.
“Non credo che i Sindaci arriveranno a ricorrere al Tar - ha chiarito la Poli - anche se è comprensibile lo sconcerto di fronte a questa metodica procedurale seguita dalla Regione”.
Dal canto suo Ostillio ha già espresso preoccupazione rispetto alla possibilità che le risorse europee possano andare sprecate, o essere investite in progetti che nulla hanno a che vedere con le linee strategiche che la Regione sta seguendo sul turismo, meglio assicurarsi che questo non accada prendendo in mano la gestione dei fondi.

Ostillio ci prova, Comuni fuori gioco

da "il Paese Nuovo" del 27 maggio 2006

I termini sono praticamente scaduti. I Comuni hanno tempo fino a lunedì per inviare i progetti riguardanti i Pis. L’assessore regionale al Turismo, infatti, ha cambiato a sorpresa il termine concordato, dal 10 giugno al 29 maggio.
La Poli è andata su tutte le furie, potrebbero andare in malora i fondi per il Barocco Pugliese. “Uno sgambetto della Regione” dice il sindaco.
Ostillio ci prova, Comuni fuori gioco
Anticipa la data di consegna dei progetti Pis. La Poli: “Sgambetto della Regione”

Anticipa i termini di consegna per la presentazione dei progetti sul turismo riguardanti i Pis e taglia così le gambe a tutti quei comuni che non riusciranno a inviare la documentazione necessaria entro lunedì prossimo.
A sorpresa l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Massimo Ostillio, ha anticipato il termine concordato dal 10 giugno al 29 maggio, quanto basta per far saltare i piani di quanti su quei fondi facevano affidamento.
Il Comune di Lecce, ente capofila del Pis n.11 Barocco Pugliese (Misura 4.15 - Por Puglia 2000/2006), è uno di questi, e Adriana Poli Bortone va su tutte le furie: “Sgambetto della Regione ai Comuni”, dichiara.
Proprio il 29 maggio il Comune di Lecce aveva convocato l’incontro con i sindaci del polo territoriale Pis n. 11, per definire insieme le procedure legate alla misura. Troppo tardi adesso che Ostillio ha cambiato le regole del gioco.
“Non solo non condividiamo tale metodica procedurale - ha scritto il sindaco di Lecce in una lettera inviata all’assessore Ostillio e per conoscenza ai sindaci dei Comuni del Pis n.11 - ma la contestiamo perchè gravemente lesiva dei diritti e delle facoltà degli enti territoriali coinvolti da anni nella progettazione concertata”.
“Il termine è stato modificato unilateralmente dalla Regione - ha scritto ancora la Poli - e questo è in antitesi con quanto auspichiamo in termini di raccordo operativo tra amministrazione regionale e amministrazioni comunali. Senza dimenticare che non abbiamo avuto alcuna risposta da Bari nè sulla progettazione preliminare per altre misurePor sul turismo che abbiamo già inviato, nè per una richiesta di incontro che risale al 2 maggio. Mi auguro - ha concluso - che anche gli altri sindaci, aldilà del colore politico, condividano il nostro sconcerto”.
Da parte sua l’assessore Ostillio invita a superare completamente le logiche di campanile e rispondendo al Sindaco di Lecce ha dichiarato: “Spero che la Poli condivida con me la preoccupazione che importanti risorse europee possano andare perse o mal utilizzate fuori da criteri logici e condivisi, cagionando risultati negativi e impedendo un effettivo coordinamento degli interventi e di una loro accertata finalizzazione”.
“Entro le prime settimane di giugno - ha concluso l’assessore - mi auguro si possa definire un calendario di iniziative da realizzarsi con l’apporto di tutti i territori interessati. Non è mia intenzione creare problemi a nessuno e vorrei che nessuno li creasse all’assessorato al Turismo, alla Regione ma soprattutto ad un settore economico così rilevante per il futuro della nostra Puglia”.
Sta di fatto che la mossa di Ostillio mette fuori dalla gestione dei fondi i Comuni aggregati nei vari Pis pugliesi e tutto passerebbe nelle mani dell’Assessorato. Da prevedere pertanto la contromossa dei Comuni che si ritengono danneggiati, anche con il ricorso ai giudici amministrativi.
Quanto all’assegnazione dei fondi della Legge 488, invece, l’assessore Ostillio ha spiegato ieri che, ai fini della ripartizione degli investimenti 2006, il turismo avrà una graduatoria speciale.
Il bando, che sarà aperto a giorni, attribuisce ai settori straegici, il turismo in primo luogo, circa 25 milioni di euro, pari al 50 per cento delle risorse disponibili. Saranno premiati, ha spiegato ancora l’Assessore, gli interventi che privilegiano il recupero di edifici di particolare valore storico, architettonico, rurale e di archeologia industriale, tentando così di promuovere il recupero di trulli, case rurali, appartamenti in edifici d’epoca dei centri storici e di scoraggiare, invece, nuove costruzioni alberghiere “visto che in Puglia - ha motivato Ostillio - l’indice di utilizzo delle stanze è sotto il 30 per cento, fra i più bassi d’Italia”. Particolare attenzione è stata data invece alle strutture ricettive già esistenti che hanno bisogno di essere ristrutturatee adeguate agli standard internazionali per poter attrarre il turismo estero. “Lo sviluppo del settore - ha aggiunto l’Assessore - è in linea con i nuovi indirizzi di politica turistica di una Regione sempre più impegnata a razionalizzare la spesa, a qualificare i servizi e a internazionalizzare i suoi marchi in un’ottica di sistema”. Proprio a tal proposito Ostillio ha annunciato che 5 milioni e mezzo di euro saranno investiti in favore dei consorzi che svolgono promozione all’estero. (s.m.)