Thursday, June 01, 2006

La pizzica incanta anche l'Imam

da "il Paese Nuovo" del 1 giugno 2006

Una trasferta musical-diplomatica che ha dato i suoi frutti, con l’Orchestra della Taranta da un lato a incuriosire l’ospite e la delegazione provinciale guidata da Giovanni Pellegrino a stringere un legame d’amicizia fra il Salento e la Giordania. Culture distanti ma unite da alcune radici in comune. Entro l’estate una delegazione giordana giungerà a Lecce e poi a ottobre farà lo stesso anche l’Imam Ahmad Hleil
La pizzica incanta anche l'Imam
Pellegrino ad Amman getta un ponte con la Giordania: “Abbiamo radici comuni”

Incuriosisce e poi appassiona, alla seconda strofa suona già come un ritmo familiare; dalla Cina al medio oriente basta poco per conquistare il pubblico. Che si tratti di umili lavoratori, o venerati leader, la taranta pizzica e lo ha fatto anche lunedì scorso ad Amman, in Giordania, dove ancora una volta alle arcaiche espressioni culturali della classe contadina della nostra terra, rimaneggiate dall’orchestra (ridotta all’osso) diretta da Ambrogio Sparagna, è stato assegnato il compito di spianare la strada al dialogo tra popoli, culture e religioni diverse.
Nell’elegante cornice del terrazzo del Grande Hyatt hotel, per un pubblico selezionato, i musicisti hanno fatto vibrare i tamburelli del dialogo.
Certo, non una grande manifestazione di piazza come in Cina, una scelta dettata forse da misure di sicurezza contro eventuali atti di sabotaggio o peggio, o forse dall’esigenza di parlare con più tranquillità, con le persone che contano; comunque gli effetti sperati ci sono stati e grande soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa dal presidente della Provncia di Lecce, Giovanni Pellegrino, che in questi giorni è stato ad Amman, dove ha incontrato, fra gli altri, l’Imam Ahmad Hleil, che fino a pochi mesi fa ricopriva anche il ruolo di consulente del re di Giordania Abdullah II.
“Mi è sembrato molto importante - ha commentato Pellegrino - che in un luogo come il Grande Hyatt di Amman, colpito dal fondamentalismo islamico, la musica della taranta e gli echi della nostra musica tradizionale, abbiano fatto percepire agli ospiti giordani che nelle nostre culture ci sono radici comuni. Tutto ciò sottolineato dal fatto che una delle voci danzanti, che si chiama Enza Pagliara, è una donna dal fascino arabo ed è stata soprannominata la regina del deserto”.
Ma al di là della trasferta dei musicisti, che hanno il merito di aver fatto conoscere anche in Giordania la musica del Salento, è da sottolineare l’importanza storica dell’incontro della delegazione salentina guidata da Giovanni Pellegrino con le autorità giordane e in particolare con il ministro del Turismo giordano Munir Nassar, il vescovo Salim Sayagh e l’Imam Ahmad Hleil, “la massima autorità religiosa e giurisdizionale della Giordania - ha spiegato il Presidente della Provincia di Lecce - che ci ha illustrato a lungo una lettera del re della Giordania che sta facendo molto discutere il mondo giordano, essendo quasi un manifesto dell’Islam moderato che affida al recupero di un’ortodossia islamica la dimostrazione di una radice di tolleranza che fa parte dell’Islam”.
L’incontro fra Pellegrino e l’Imam è stato poi occasione per stringere un legame che porterà una delegazione giordana e lo stesso Imam nel Salento in occasione di un convegno dedicato a Francesco Gabrieli, lo studioso considerato il più grande arabista italiano del ventesimo secolo, e al quale è intitolato l’Istituto per l’Oriente di Roma .
“Ho annunciato all’Imam - ha dichiarato Pellegrino - il grande convegno che stiamo organizzando per ottobre su Francesco Gabrieli e l’ho invitato a partecipare. L’esponente giordano ha accolto l’invito, e ha dichiarato che manderà in anticipo suoi emissari per guidarci nel rapporto con la comunità sunnita del nostro territorio. Ho poi incontrato - ha aggiunto Pellegrino - il ministro del Turismo giordano Munir Nassar, e abbiamo scoperto che sulla comune eredità bizantina del Salento e della Giordania può innescarsi un discorso di reciproca utilità a fini turistici. E ancora, dall’incontro con il vescovo Salim Sayagh, ho avuto la conferma di quanto già mi era stato anticipato da monsignor Ruppi, cioè che la situazione della Chiesa cattolica in Giordania, pur presentando qualche problema, è di gra lunga migliore che in altri paesi musulmani”.
Proprio in Giordania, infatti, la chiesa Cattolica ha mostrato negli ultimi anni un’apprezzabile vitalità, garantita dal rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa, pur con tutte le difficoltà legate alla presenza di gruppi terroristici che il Re ha bollato come “eretici dell’Islam”, all’indomani degli attentati che hanno colpito tre alberghi di Amman, compreso quello dove la delegazione politico-musicale salentina ha fatto la sua comparsa. (s.m.)

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