Wednesday, June 07, 2006

Patologia aziendale, c’è una cura

da "il Paese Nuovo" del 7 giugno 2006



Nell’Asl Lecce1 sarà effettuata una ricerca sul benessere fisico e psicologico dei lavoratori. Obiettivo: risanare l’Azienda


Patologia aziendale, c’è una cura


Una ricerca volta a individuare le problematiche dell’azienda per poterle risolvere e per poter migliorare il benessere organizzativo.
E’ stata già svolta in oltre duecento amministrazioni pubbliche in Italia e presto sarà effettuata nell’Asl Lecce1, dove ieri si è tenuto il convegno su “Il Benessere organizzativo nell’Azienda sanitaria”, con l’intervento di Francesco Minichillo, esperto di politiche attive del lavoro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La tesi di fondo è che un’azienda si può definire in salute quando a chi lavora al suo interno viene garantito un adeguato grado di benessere fisico e psicologico. Al contrario è patologica quell’azienda al cui interno persistono logiche discriminatorie, relazioni interpersonali tese, conflittualità con i superiori e scarsi stimoli per i lavoratori.
“La sfida - ha dichiarato la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Serenella Molendini - è comprendere che una maggiore qualità del lavoro e una maggiore produttività passa anche attraverso un clima migliore in azienda, il che è conseguenza anche di un’attenzione alle problematiche di genere”.
Proprio per questo l’Asl Lecce 1 si sta dotando di due comitati: il Comitato di Parità e il Comitato Antimobbing, che si insedieranno nei prossimi giorni, e che, insieme al “Codice di condotta” e al “Piano triennale di azioni positive”, sono stati indicati dal direttore generale dell’Asl, Gianluigi Trianni, quali strumenti del benessere.
Il piano triennale, in particolare, mira a far conciliare i tempi del lavoro con quelli di vita, e dal punto di vista della donna ciò significa anche non dover rinunciare alla carriera per prendersi cura della famiglia e dei figli. Proprio a tal proposito è di ieri la proposta di un asilo nido, da collocare in una sede ancora da individuare (e che potrebbe essere qualcuno dei padiglioni del vecchio Vito Fazzi), che può interessare anche i dipendenti che lavorano nella sede della Provincia di via Salomi.
Il convegno di ieri, organizzato dal referente della Rete Interistituzionale dell’Asl Lecce1, Luigia Martino, è anche il frutto di questa rinnovata apertura dell’Asl verso le altre istituzioni del territorio e dimostra l’accresciuta capacità dell’Azienda di dialogare con l’esterno.
E’ il dialogo all’interno, però, che probabilmente ancora è carente, come in molte aziende pubbliche. Sia fra colleghi che con i superiori le Asl, così come le pubbliche amministrazioni spesso soffrono di scarsa o persino inesistente comunicazione.
“La comunicazione è alla base del benessere”, ha spiegato la dottoressa Annunziata Bascià, psicologa del consultorio 2, aggiungendo che il capo ha il dovere dell’ascolto, anche per far emergere le professionalità che spesso nell’azienda non vengono adeguatamente valorizzate.
Gli stessi temi sono stati affrontati anche da Francesco Minchillo, cha ha parlato di valorizzazione delle risorse umane, di aumentare la motivazione dei collaboratori, di migliorare i rapporti tra dirigenti e operatori e accrescere il senso di appartenenza e di soddisfazione dei lavoratori per la propria amministrazione.
Il tema dell’appartenenza, della cultura della partecipazione, è stato anche al centro dell’intervento dell’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Loredana Capone.
“Il lavoro vissuto con partecipazione e forte motivazione - ha commentato - è il presupposto necessario per ottenere i migliori risultati”.
Attraverso i questionari i focus group e il “kit del benessere organizzativo”, come lo ha definito Francesco Minchillo, sarà possibile capire le cause e le possibili soluzioni delle criticità, valutando poi le misure di intervento più idonee per ogni singola unità.

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