Wednesday, June 07, 2006

Arrivano altre antenne e c’è chi pensa a una mappa

da "il Paese Nuovo" del 7 giugno 2006


Arrivano altre antenne e c’è chi pensa a una mappa


Proseguono, fra l’indifferenza delle maggiori organizzazioni di ambientalisti, i lavori per il nuovo regolamento del Comune di Lecce sulle “Norme concernenti gli impianti radioelettrici con frequenza di trasmissione tra 100 Khz a 300 Ghz”. Si tratta di quei sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi che spesso preoccupano i cittadini che temono di essere esposti ai campi elettromagnetici. Nonostante non ci sia la prova scientifica di una relazione tra l’esposizione a queste onde e l’insorgere di gravi patologie, anche a Lecce si sono verificati dei casi allarmanti di leucemia infantile denunciati da “Prima la Salute!”, una delle due associazioni che il 29 maggio scorso ha partecipato all’incontro, voluto dal Comune, per arrivare al nuovo Regolamento in modo concordato con i cittadini e gli ambientalisti.
La bozza che l’amministrazione intende portare in Consiglio, e che dovrebbe accogliere anche le istanze delle associazioni come “CulturAmbiente” e “Prima la Salute!”, prevede che per una corretta localizzazione urbanistica i sistemi radianti dovranno essere installati in aree comunali, aree pubbliche, edifici comunali o di proprietà pubblica o in altre aree, qualora il Comune non abbia espresso parere negativo.
Fra i “criteri minimi necessari per il corretto insediamento” degli impianti il Comune impone anche l’utilizzo di materiali di costruzione e sostegni che si inseriscano correttamente all’interno delle aree circostanti, ma soprattutto indica quali sono le aree sensibili entro le quali è vietata l’installazione di impianti radiobase per la telefonia mobile, per la radiodiffusione, per la radiocomunicazione destinati alle comunicazioni satellitari e per la radarlocalizzazione a uso civile.
Di queste aree fanno parte le scuole materne e comunali, gli asili nido, le scuole elementari, le scuole medie iferiori pubbliche e private, gli istituti superiori, le sedi dell’università, le strutture sanitarie e di ricovero e le case di riposo, nonchè i luoghi di culto, compresa la moschea di Piazza Napoli e circa cinquanta monumenti della città.
La bozza del regolamento, che il Comune sta perfezionando con l’aiuto dell’ingegnere Guerrieri, incaricato dal Ministro dell’Ambiente di redigere la nuova legge sulle telecomunicazioni, prevede inoltre che almeno un terzo dei proventi derivanti dall’affitto delle aree comunali siano destinati al finanziamento dei monitoraggi ambientali.
“E’ stato fatto un bel lavoro - commenta Roberto Paladini dell’associazione CulturAmbiente - anche se ci sono molti limiti che derivano dalla legge nazionale, la cosiddetta leggr Gasparri. I Gestori - continua - hanno troppo potere e i Comuni non possono fare molto. Solo il Ministero dell’Ambiente può intervenire per ridimensionare il loro potere”.
“Un passo avanti - spiega Roberto Paladini - sarebbe quello di avere un catasto delle antenne, attraverso il quale si possano individuare quali sono le aree maggiormente colpite, quale potenza reale hanno gli impianti a anche a chi appartengono. Con la Provincia di Lecce e con l’Università stiamo cercando di portare avanti un progetto. Faremo dei rilevamenti in bassa e alta frequenza sull’inquinamento elettromagnetico e così riusciremo a individuare le fonti che sforano i limiti di legge e a individuare la società proprietaria dell’antenna”.
Lo studio, che sarà portato avanti dal “Servizio di Prevenzione e Protezione” dell’Università di Lecce, servirà per realizzare una mappa dell’incidenza delle onde elettromagnetiche nel Salento, e potrà essere messo a disposizione dei Comuni che dovranno valutare le richieste di installazione degli impianti. Il valore aggiunto di questa cartografia sarebbe quello di incrociare i dati relativi alle basse frequenze e quelli relativi alle alte frequenze.
“E’ importante - spiega ancora Roberto Paladini - evitare che ci siano delle sovrapposizioni di alte e basse frequenze. Studi scientifici hanno già dimostrato che le basse frequenze sono pericolose per la salute; c’è una casistica di soggetti malati che sono stati esposti per lungo tempo alle radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza, quindi la sovrapposizione deve essere evitata”.
Nella relatà questo spesso non accade, visto che se le basse frequenze sono di competenza della Provincia, mentre per le alte frequenze la competenza passa ai Comuni, e così può capitare che i dati che un ente ha a disposizione, quando ce li ha, sono parziali, perche non non sono integrati.
Il progetto è seguito con interesse anche dall’assessore provinciale con delega a Emissioni e Controllo impianti, Carmine Caputo, che ne ha proposto il finanziamento. (s.m.)

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