Saturday, June 03, 2006

La Puglia con “una marcia in più”


La Puglia con “una marcia in più” Nell’ultimo lavoro di Mauro Castelli si raccontano i grandi imprenditori pugliesi

C’è un importante pezzo di imprenditoria pugliese nel libro “Una marcia in più. I conti che tornano del made in Italy” di Mauro Castelli, giornalista del “Sole 24 Ore” e già autore di tre volumi pubblicati a partire dal 2000 dedicati al meglio dell’imprenditoria nazionale.
Castelli, in viaggio da anni attraverso lo stivale per conoscere storie, persone ed aziende legate a grandi successi aziendali, ha infatti dedicato alla Puglia cinque dei trentatrè capitoli del suo libro, intervistando gli imprenditori a capo dei gruppi Fantini Scianatico di Terlizzi, leader in Italia nella produzione di laterizi, Intini di Noci, polo d’eccellenza nelle aree dello sviluppo, gestione e tutela del territorio, Italian Leather di Monopoli, leader nella produzione di pelli per arredamento e per sellerie d’auto, Megamark di Trani, prima realtà del Mezzogiorno nel settore della distribuzione moderna, e Telcom di Ostuni, realtà di punta nella trasformazione di materie termoplastiche.
Il libro oltre a queste cinque interviste, contiene i racconti, gli aneddoti e i progetti di altre grandi aziende di successo del panorama nazionale, tra le quali Bauli, Branca, Galbusera, Parmacotto e Recordati.
“La circostanza che in questo libro ben cinque storie - afferma Mauro Castelli, già caporedattore centrale del Sole 24 ore - siano dedicate a imprenditori pugliesi è il segno che il Mezzogiorno, e questa regione in particolare, si dimostra viva a livello produttivo e ricca di belle realtà aziendali che meritano perlomeno il palcoscenico nazionale.”
“Tutti questi imprenditori lavorano con passione - scrive Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole 24 Ore, nella prefazione del libro - e mostrano un grande orgoglio per le aziende di cui sono proprietari, non hanno paura di competere sui mercati mondiali e non sfuggono alla concorrenza ma la sfidano. Un grande attaccamento ai luoghi d’origine, ai distretti di cui fanno parte, un amore per la loro terra.”
L’idea di Mauro Castelli è appunto quella di dare un quadro dell’economia italiana incontrando i suoi protagonisti. L’economia raccontata attraverso gli imprenditori come persone e non attraverso l’analisi di statistiche e bilanci diventa così materia accessibile anche a un pubblico profano e può incuriosire anche i più giovani che sognano una vita da manager.
Ciascuno dei tretatrè capitoli del libro di Castelli è uno spaccato dell’Italia che lavora, e spesso anche un racconto storico, quello degli stessi imprenditori che nella propria azienda hanno portato avanti, riuscendo a innovare, la tradizione di famiglia, come nel caso della Fantini Scianatico di Terlizzi, nata nel 2002 ma in seguito all’unione di due gruppi: l’Ala Fantini di Lucera e il Laterificio Pugliese di Terlizzi, nato nel 1949 . Anche il Gruppo Intini, nato da Angelo Intini più di cinquant’anni fa, a Noci, ha una storia da raccontare, oltre mezzo secolo nel corso del quale è passato dalla produzione della calce a un’ampia offerta di prodotti fino alla costruzione di grandi opere con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente.
Ci sono poi quelli, che hanno costruito la propria fortuna partendo da zero, o quasi: dai grandi studiosi a quelli che di studiare sui banchi non ne hanno voluto sapere. E’ tutto in quelle pagine il meglio della classe imprenditoriale italiana secondo Mauro Castelli.
Con tutti i loro problemi e i loro difetti, ma con una caratteristica in comune: una voglia di fare unita a tenacia e intuizione, caratteristiche senza le quali difficilmente un’azienda riesce a sopravvivere nel difficile contesto italiano, caratterizzato da un fisco soffocante e da una burocrazia che troppo spesso ostacola l’impresa. In questo quadro esserci è difficile, ma le storie raccolte e raccontate da Mauro Castelli nel suo viaggio attraverso la Penisola dimostrano che farcela non è impossibile, e che anche il Mezzogiorno ha le sue eccellenze e ha dei modelli da proporre, qualcosa da insegnare a chi muove i suoi primi passi nell’imprenditoria, alle nuove generazioni alle quali è affidato il compito di risollevare il capitalismo italiano, anche ai tanti cervelli senza capitale che attendono la propria occasione. (s.m.)

No comments: