Saturday, June 10, 2006

Truffa milionaria con la 488. Arrestati i vertici dell’Agm


da "il Paese Nuovo" del 10 giugno 2006

Truffa milionaria con la 488

Arrestati i vertici dell’Agm

Truffa aggravata ai danni dello Stato e della Comunità Europea. Ancora manette per un uso distorto dell’ormai famigerata legge 488, e questa volta a finire in carcere sono due amministratori di una società di Muro Leccese, la Agm Industrie Spa, arrestati ieri dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecce.
Secondo quanto emerso dalle indagini delle fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Lecce, Imerio Tramis, gli indagati avrebbero ottenuto due finanziamenti pubblici grazie alla legge 488 del 92 e ai Pia innovazione (Pacchetti integrativi agevolati) per un valore complessivo di 3 milioni e 430mila euro, la metà dei quali è stata già erogata.
Gli investigatori sostengono che la società inquisita avrebbe inviato alla banca concessionaria falsi documenti fiscali che attestavano l’esecuzione di prestazioni e la fornitura di beni. Peccato che queste, così come la fittizia esecuzione di corsi di formazione per il personale non siano mai avvenute.
Il primo finanziamento, di circa 530mila euro, dei quali 354mila effettivamente percepiti, era stato erogato a fronte della realizzazione ex novo di un capannone industriale che, in realtà era stato realizzato nel 2001 da un’altra Società, operante nel leccese. Il secondo finanziamento, di 2 milioni e 898mila euro, dei quali 1 milione e 390mila materialmente riscossi, prevedeva lo studio, la progettazione, lo sviluppo e la sperimentazione di un innovativo sistema integrato per la misuraizone dei livelli e delle composizioni di fluidi contenuti in serbatoi e recipienti.
Entrambi gli indagati: Roberto Ercolani, 50 anni, e il figlio Francesco Alessandro, di 26, residenti a Roma, sono stati arrestati per effetto delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Lecce, Maurizio Saso, e si trovano adesso nel carcere romano di “Regina Coeli”, a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Lecce.

1 comment:

alessandro said...
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