Tuesday, June 13, 2006

Determine, ancora accuse


da "il Paese Nuovo" del 13 giugno 2006

Determine, ancora accuse

Dirigenti sotto controllo, leggi calpestate dal Sindaco del Comune di Lecce e da quanti, pur sapendo, hanno taciuto.
Il centrosinistra a Palazzo Carafa intende andare fino in fondo e ripristinare la legalità nella questione legata all’iter che le determine dirigenziali seguono nel Comune di Lecce. Anomalo, illegittimo, come ha scritto ieri il consigliere comunale Carlo Salvemini in una lettera inviata a tutti i dirigenti di Palazzo Carafa, al Segretario e al Direttore Generale, per avere un loro riscontro sul controllo preventivo effettuato dal Sindaco su tutte le determine dirigenziali.
“Il processo di gestione informatica degli atti amministrativi - scrive Salvemini - prevede, nell’iter di formazione di una determina dirigenziale, l’obbligatorio trasferimento della stessa al Sindaco (in fase istruttoria), prima della convalida ed eliminazione da parte del dirigente competente”.
Tale procedura, spiega Salvemini, emerge sia dal diagramma predisposto dalla Publisys, che da una nota del dirigente Settori Sistemi informativi del 6 giugno 2006 (Protocollo n. 0063365). “Si stabilisce pertanto un passaggio obbligatorio - specifica Salvemini - e condizionante l’intero procedimento di formazione delle determine, che attribuisce al sindaco una competenza non prevista ai sensi della normativa vigente”. Oltre al decreto legislativo 267 del 2000, anche il Regolamento comunale prevede che dopo l’emanazione della determina una copia debba essere inviata al sindaco, e non durante la fase di istruttoria, come invece accade a Lecce, dove forse, ironizza Salvemini, “vige una legislazione speciale che rende possibile ciò che in tutte le amministrazioni d’Italia viene considerato platealmente illegittimo”.

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