Wednesday, May 24, 2006

Pillola abortiva, la Poli all’Asl : dove sono i documenti?

da "il Paese Nuovo" del 24 maggio 2006

Pillola abortiva, la Poli all’Asl : dove sono i documenti?


“Nessun ostacolo alla pillola abortiva RU486”.
Livia Turco, neoministro della Sanità, non ha fatto neanche in tempo a dirlo che il sindaco di Lecce è tornato all’attacco, ricordando la propria posizione di “massima autorità sanitaria del territorio”.
Adriana Poli Bortone è tornata a chiedere alla Asl Lecce 1 la documentazione scientifica relativa alla somministrazione della pillola a cinque donne salentine in via sperimentale.
La documentazione, che la Poli ha richiesto lo scorso 28 aprile al direttore generale Gianluigi Trianni, e ai medici dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, non è mai pervenuta al Comune di Lecce, ma l’Asl Lecce 1 ha comunicato che il ritardo non è da imputare a una mancata volontà di collaborare e che sicuramente tutta la documentazione arriverà a destinazione nei prossimi giorni.
Il Sindaco ha chiarito di voler esercitare l’autorità per vigilare su una sperimentazione di interruzione volontaria di gravidanza nel rispetto della tutela sociale della maternità, della prevenzione dell’aborto e dell’assistenza non solo fisica, ma anche psicologica della donna, prima e dopo l’intervento.
Nel mirino del centrodestra è finita ieri anche l’Asl Lecce 2, a causa di alcune stranezze circa l’assegnazione del premio incentivante in favore del personale di comparto delle aree centrali.
Secondo Rocco Palese, capogruppo di Forza Italia alla Regione, è una vergogna che il premio sia stato assegnato ai dipendenti che da tempo sono in aspettativa sindacale.
“Come è possibile - ha chiesto Palese - che chi non va a lavorare da tempo venga premiato perchè lavora molto?”.
La questione, che Palese ha sottoposto all’attenzione del presidente Vendola e dell’assessore alla Sanità Alberto Tedesco, per mezzo di un’interrogazione urgente, riguarda anche l’ammontare del premio assegnato. Per i lavoratori in aspettativa , ha riferito Palese, questo è stato persino superiore (1.797 contro 500 o 700 euro).
I 160mila euro totali, destinati a premiare la produttività, sarebbero stati assegnati in gran parte a chi ha lavorato di meno.
“Nella disposizione n. 485 della direzione del personale - ha scritto Palese - si ribadisce che la contrattazione nazionale attribuisce a tale fondo caratteristiche premianti e che il premio incentivante va assegnato a figure professionali che si sono particolarmente distinte in considerazione dell’impegno profuso e della professionalità dimostrata nel corso dell’anno 2005, per la collaborazione assicurata nello studio e nella predisposizione degli atti relativi alle numerose e rilevanti problematiche affrontate, lavori che comportano encomiabile disponibilità ed una dedizione che sempre è andata al di là dell’orario ordinario di servizio presso gli uffici della Direzione Generale”.
Un criterio che non fa una piega, ma che non è stato osservato, ritiene Palese, e basta dare un occhiata all’elenco dei destinatari dei premi percapirlo.
L’Interrogazione di Palese contiene anche una (non tanto implicita) accusa di favoritismo. Il Capogruppo di Fi, infatti ha chiesto di sapere “Se in qualche modo il fatto che i dipendenti in aspettativa sono in aspettativa sindacale abbia potuto in qualche modo condizionare la decisione di assegnare loro i premi incentivanti nonostante il fatto che non lavorino da tempo”.
S.M.

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