Friday, May 26, 2006

C’è un’altra sfida per Pignatelli

da "il Paese Nuovo" del 26 maggio 2006
Nel 1946, in un piccolo studio di due stanze, nei pressi di via Palmieri, il dottor Pasquale Pignatelli fondava, tra alambicchi e microscopio, il laboratorio che sessant’anni più tardi, sarebbe diventato uno fra i più avanzati in Italia. Una struttura d’eccellenza che già ha stipulato convenzioni con varie università e che ora guarda con interesse all’isituzione di una facoltà di Medicina a Lecce


C’è un’altra sfida per Pignatelli
Il Laboratorio festeggia i 60 anni ma già si guarda oltre: alla Facoltà di Medicina

Correva l’anno 1946, l’Italia si rimboccava le maniche per ricominciare daccapo, e a Lecce un giovane cardiologo, sognava per la città un laboratorio all’avanguardia.
Due stanze, con alambicchi e microscopio nei pressi di via Palmieri, in piazza Falconieri. Fu lì che Pasquale Pignatelli gettò le basi per il “Laboratorio Pignatelli” come lo conosciamo oggi, una struttura sanitaria di primo livello che celebra quest’anno il suo sessantenario.
“Il laboratorio si è sviluppato rapidamente - racconta Francesco Pignatelli, figlio d’arte - si facevano esami che qui a Lecce non faceva nessun altro. Mio padre si guardava intorno, era lungimirante e aveva capito che doveva puntare sui giovani, i laureandi o i neolaureati e permettere loro di formarsi sul campo, come aveva fatto lui alla clinica del professor Condorelli”.
Le prove di funzionalità epatica richiedevano all’epoca un impegno straordinario, un’intera giornata di lavoro; verso la fine dei ‘70 si cominciava a fare il dosaggio ormonale, esami che richiedevano tre giorni e che in Italia facevano solo a Lecce e a Milano.
“Papà era un medico che veniva dalla medicina fatta sul campo - ricorda Francesco Pignatelli - e riusciva ad anticipare i tempi. Questo lo ha portato a indirizzare i giovani verso ricerche e studi tali da poter sviluppare particolari tipi di esami che in Italia ancora pochi o nessuno era in grado di effettuare: alla fine degli anni 70 eravamo i primi a fare analisi di virologia con il metodo della biologia molecolare; già nel 90 li facevamo sui virus dell’Aids, e le nostre ricerche ci hanno messo in contatto con il professor Robet Gallo, scopritore del virus dell’Hiv”.
L’attuale sede del Laboratorio, villa Frisari, è una costruzione del ‘500, in via Martiri d’Otranto. Pasquale Pignatelli pensava che dietro l’antica facciata dell’edificio le modernissime apparecchiature potessero trovare la giusta collocazione, e così è stato: dopo una lunga fase di restauro, finalmente, nel 1991, Villa Frisari è diventata un laboratorio ad altissimi livelli, fra i più avanzati in Italia.
Sono dieci i settori specializzati: Ematologia-coagulazione, Oncologia-Endocrinologia chimica, Genetica, Virologia-Biologia Molecolare, Anatomia Patologica, Batteriologia, Immunologia (studio deficit difese immunitarie), Andrologia (studio delle infertilità), Tossicologia (droghe-intossicazioni in ambito di lavoro etc.), Batteriologia.
“Sessanta anni di sfide - comunicano dal Laboratorio - all’insegna della passione per la Medicina di Laboratorio, attraverso la ricerca, la diffusione della cultura medica e la formazione. Un piccolo esercito di camici bianchi che ogni giorno, pazientemente, senza pause, mette a disposizione dell’utenza le proprie conoscenze eseguendo le varie indagini di laboratorio che caratterizzano la vita di ogni essere, sin dal concepimento all’insegna perenne della qualità”.
Non è un caso che il Pignatelli sia diventato ormai un punto di riferimento per tutto il Sud Italia, e che sia l’unico nel Paese ad aver ottenuto l’Accreditamento di Eccellenza dal Cpa (Clinical Pathology Accreditation). E’ una sfida, partita sessanta anni fa e ancora non terminata, ed è quasi un’anomalia nel panorama salentino, dove di eccellenze come questa se ne scorgono ben poche.
Per festeggiare il traguardo dei sessant’anni si è pensato a un convegno: “Sessanta anni di Medicina di Laboratorio”, al quale prenderanno parte importanti personaggi del mondo medico a livello nazionale: il professor Francesco Dammacco (direttore del Dipartimento Scianeze Biomediche ed Oncologia Umana dell’Università di Bari), il prof. Mario Plebani (direttore del Centro di Ricerche Biomediche di Castelfranco Veneto e Dipartimento di Medicina di Laboratorio all’Azienda Ospedaliera di Padova e Presidente Nazionale S.I. Bio. C.) il prof. Lucio Pollice (già direttore del Dipartimento di Anatomia Patologica e di Genetica dell’Università di Bari), il prof. Carlo Storelli (preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Lecce), il prof. Oliviero Varnier (Ordinario di Microbiologia Clinica all’Università di Genova e direttore del Laboratorio di Diagnostica Microbiologica del Centro Biotecnologie avanzate di Genova).
E’ evidente lo stretto legame fra il Laboratorio e il mondo universitario, al quale è agganciato attraverso varie convenzioni che consentono di offrire ospitalità e tutoraggio per la redazione di tesi di laurea e lo svolgimento di tirocini post laurea.
Sono già realtà, in Villa Frisari, progetti di ricerca in collaborazione con alcune facoltà nel settore delle biotecnologie e della ingegneria informatica applicata alla sanità, per non parlare degli stage e dei corsi per gli studenti delle scuole medie superiori.
E’ di qualche giorno fa il ritorno in auge della proposta di istituire anche a Lecce una Facoltà di Medicina, e il Laboratorio Pignatelli non può che essere uno dei naturali alleati in questo progetto, come sostiene lo stesso dottor Pignatelli: “L’Università di Lecce - dichiara - sta vedendo crescere il proprio numero di iscritti in maniera vertiginosa; ci sono tanti giovani che vengono da tutta la Puglia e dai Paesi del mediterraneo. Perchè non farlo? Noi potremmo essere utili all’Università, all’insegnamento teorico va sempre accompagnato l’esercizio; bisogna guardarsi intorno”.
“La facoltà di Biologia - aggiunge - è matura abbastanza perchè da una sua costola si possa costituire l’embrione della futura facoltà di Medicina”. Un tema, questo, che potrà essere approfondito sabato, in occasione del convegno, al quale interverranno l’assessore regionale alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, il presidente Giovanni Pellegrino, il sindaco Adriana Poli Bortone e il rettore dell’Università degli Studi di Lecce Oronzo Limone.
Stefano Mele

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