Monday, April 24, 2006

Spiagge, stop al ripascimento e avanti con la stangata fiscale

da "il Paese Nuovo" del 23 aprile 2006

Spiagge, stop al ripascimento e avanti con la stangata fiscale

Con la sabbia non si fanno affari. La stagione turistica è arrivata, i primi bagnanti sono spuntati sulle spiagge del Salento e i lavori per il ripascimento degli arenili sono sempre al punto di partenza, in una fase di stallo dovuta in parte a intoppi burocratici e in parte alle proteste degli ambientalisti, che non vedono di buon occhio il trasferimento della sabbia dal litorale brindisino a quello leccese. A tutto questo si aggiunge un aumento del canone del 300% sulle concessioni demaniali delle spiagge, canone che, su richiesta dell’Agenzia del Demanio, si applica non solo all’anno corrente, ma a partire dal 1° gennaio 2004. “Quindi - spiega Alfredo Prete, presidente regionale del Sindacato italiano balneari - un operatore salentino con uno stabilimento balneare di 5mila mq di cui 800 di superficie coperta (cabine, bar e servizi vari) ed il resto di superficie scoperta che attualmente paga circa 9000 euro più un 10% per tasse regionali, con l’applicazione di questi aumenti dovrebbe pagare quasi 40mila euro, a cui si andrebbero ad aggiungere altri 60mila euro a titolo di arretrati per il 2004 e il 2005, per un totale di 100mila euro da pagare prima dell’avvio della stagione 2006, pena la revoca del titolo concessorio”.
E se i titolari degli stabilimenti balneari protestano in tutta Italia per un provvedimento che lo stesso Prete definisce “una mera manovra correttiva del bilancio dello Stato”, nel Salento la condizione è ancora più critica. Non solo infatti si mette in crisi un settore importante dell’offerta turistico ricettiva della zona, ma c’è anche l’emergenza erosione dei litorali delle marine leccesi che dura da oltre un anno. A tal proposito l’onorevole Antonio Rotundo chiede chiarezza e punta il dito contro l’Amministrazione provinciale di Brindisi, responsabile secondo Rotundo di “temporeggiamenti inspiegabili. Un atteggiamento - continua - che sarà certamente dovuto alla farraginosa burocrazia degli uffici competenti, ma che appare del tutto estraneo alla logica di quel Grande Salento che spesso richiamiamo e stiamo cercando di attuare nella pratica”. La Regione ha già autorizzato i lavori per il ripascimento del litorale attraverso il parere positivo della Commissione Via (Valutazione di Impatto Ambientale) ma la situazione è di fatto bloccata. Negli ultimi giorni, però è arrivato un ulteriore stop ai prelievi di sabbia da Punta Penne perchè l’area, secondo il sovrintendente archeologico per la Puglia, Giuseppe Andreassi, è verosimilmente ricca di antichi reperti che con i lavori potrebbero andare distrutti. Già martedì mattina la Regione dovrebbe prendenere una posizione in merito alle problematiche sollevate da Andreassi.
Stefano Mele

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