
Liste d'Attesa, l'Asl corre ai ripari
Vendola mette in riga i manager e l'Azienda sanitaria leccese presenta un programma. I Cup diventano tre
Datevi una mossa per dimezzare le liste d’attesa oppure tutti a casa.
Sicuramente i termini utilizzati da Vendola non erano proprio questi, ma quando qualche giorno fa ha convocato i direttori generali delle Asl pugliesi, il presidente della Regione Puglia ha chiesto risultati concreti, pena la sollevazione dall’incarico dei dirigenti.
L’Asl di Lecce non ha tardato a dare una risposta e dopo due giorni di riunioni, con la partecipazione dei dirigenti dell’Asl leccese, è venuto fuori un programma: l’obiettivo è il dimezzamento delle liste d’attesa entro la fine dell’anno, così come era stato richiesto da Vendola.
“Il problema non è solo tecnico - ha spiegato ieri Trianni alla stampa - un’attesa eccessiva per ottenere una prestazione ambulatoriale diventa un problema sociale”.
Parte del problema è risolvibile attraverso il “day service”, una modalità erogativa di prestazioni ambulatoriali integrate. Il paziente, cioè, potrà ottenere prestazioni collegate fra loro nella stessa giornata, non solo, ma anche le prenotazioni potranno essere effettuate nello stesso momento: “Il cittadino - ha spiegato Trianni - non deve girovagare attraverso vari punti di prenotazione, tutto il pacchetto delle prestazioni collegate fra loro devono poter essere prenotate in un unico momento”.
Aumenteranno, inoltre, i centri in cui sarà possibile effettuare le prenotazioni: “Ci saranno investimenti informatici - ha annunciato Trianni - affinchè ogni punto di erogazione abbia anche un servizio di prenotazione”.
L’altra grande novità riguarda i rapporti con i privati: “Proporremo ai privati - ha spiegato il direttore generale della Lecce1 - di inserire nel nostro Cup il loro stock di prestazioni, ci sarà un confronto con le strutture private accreditate per inserirle nel Cup, sempre rispettando i tetti fissati dalla Regione”.
Quanto alla libera professione aziendale, gli “intramenia”, sarà creato un Cup separato, così come accadrà per le prestazioni di Senologia per le quali sarà istituito un apposito “Cup Senologico”.
Oltre alla divisione fra Cup aziendale, Cup Senologico e Cup della libera professione, l’Asl si impegna a regolare in modo più razionale l’accesso all’offerta attraverso una gestione più efficace delle agende. Si prevede, fra l’altro, la verifica telefonica della conferma della prenotazione.
Parallelamente a questi interventi si provvederà a potenziare, come già detto, le infrastrutture informatiche nelle strutture erogatrici, adeguandole agli standard europei.
In linea generale le priorità individuate nel programma sono quattro: arrivare a un “governo clinico” della domanda, migliorare la regolazione dell’accesso all’offerta, ottimizzare la “produzione” dei servizi, contrastare gli abusi nell’accesso.
Quest’ultimo punto, in particolare, presuppone una collaborazione attiva da parte dei medici di base, i quali saranno collegati informaticamente con gli ospedali, in modo da consentire la prenotazione anche dallo studio del medico. Perchè questo meccanismo funzioni, però, bisognerà impegnarsi a raggiungere l’obiettivo dell’ “appropriatezza delle prescrizioni”.
Fino a questo momento, comunque, qualcosa è stato fatto: “Abbiamo già potenziato Endocrinologia - ha sottolineato Trianni - e presto faremo lo stesso con Dermatologia”. Rimane poi un principio di fondo, che è quello di garantire accessi differenziati per priorità cliniche: i casi più gravi, in pratica, avranno priorità rispetto alle semplici visite di controllo, e anche sulla base della patologia.
Per ottimizzare maggiormente le prestazioni erogate si cercherà inoltre un collegamento più stretto fra le due Asl, per ora solo annunciato dallo stesso Trianni.
Stefano Mele
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