Thursday, April 27, 2006

Immigrazione, Lecce è un esempio

Immigrazione, Lecce è un esempio

“Nel Sacramento dell’Altare si attinge il vigore spirituale necessario per assolvere agli impegni apostolici del momento presente, specialmente quando si tratta di interventi di frontiera, quali l’accoglienza dei profughi e degli immigrati, a cui da anni la Chiesa di Lecce attende con esemplare generosità”. Sono parole di Benedetto XVI, ed è solo un’anticipazione della lettera che il Papa ha inviato alla Chiesa di Lecce, come augurio per il Congresso Eucaristico Diocesano che si svolgerà dal 6 al 14 maggio prossimi. Il testo integrale del messaggio sarà letto all’apertura del congresso, la sera del 6 maggio, quando il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Angelo Sodano, sarà a Lecce per presenziare all’evento.
Nel suo messaggio il Papa ricorda il congresso di Lecce di 50 anni fa, e anche le parole di Giovanni Paolo II, il suo “amato predecessore”, nella visita fatta a Lecce il 17 e 18 settembre del 1994.
Benedetto XVI non omette di ricordare che 50 anni fa, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale, era presente a Lecce anche il Cardinale Roncalli, che di lì a poco sarebbe stato eletto Papa, Giovanni XXIII.
Non mancano, nel messaggio di Benedetto XVI, i riferimenti ai santi della nostra terra, da San Pio da Pietralcina a Filippo Smaldone, “l’apostolo dei sordomuti”.
Il riferimento all’accoglienza dei profughi e degli immigrati “ a cui da anni la Chiesa di Lecce attende con esemplare generosità”, è tuttavia l’aspetto più significativo per la Diocesi, l’unico passaggio diffuso alla stampa prima dell’apertura del Congresso. Vuole essere la parola del Papa a sgomberare il campo dalle ombre calate sulla Chiesa di Lecce in seguito alle vicende giudiziarie che hanno colpito Don Cesare Lodeserto. E c’era anche lui, ieri mattina in piazza Duomo, quasi di passaggio, per scambiare qualche battuta con l’Arcivescovo e con i giornalisti: l’Italia non mi interessa più, ha dichiarato, ora voglio dedicarmi alle missioni all’estero, alla Moldavia, e forse anche alla scrittura.
Ho avuto una proposta da alcuni Gesuiti americani, l’idea è quella di scrivere un libro.”

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